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"La nuova UE è partita male. Le persone vengono prima dell'economia"

12 luglio 2019

(dall'intervista de La Verità al Ministro Lorenzo Fontana)

Lorenzo Fontana è fresco di passaggio dal ministero della Famiglia a quello degli Affari europei. Va occupare una poltrona rovente, quella che fu dì Paolo Savona. Ministro, cominciamo dal luogo che lascia. (...)

Passiamo al nuovo incarico agli Affari europei. Con che spirito lo affronta?
«Con la determinazione di chi ha sempre creduto che il nostro sia un Paese di serie A che deve essere ascoltato e rispettato in Europa e in ogni ambito internazionale».

I rapporti con l'UE sono un tema spinoso in questo momento... Quale sarà il suo ruolo nelle trattative con gli altri Paesi?
«Dobbiamo partire da un dialogo profondo con gli altri Paesi UE. Su tutti i temi - a partire da immigrazione, commercio, economia - faremo valere gli interessi nazionali. Ci aspettiamo che ci sia dialogo e ascolto. Operazioni viste in queste settimane, come il cordone sanitario anti Lega, non sono degne di istituzioni che fanno della democrazia e della difesa dei diritti il proprio baluardo. Le istituzioni europee sono nate sulla base dì ben altri principi e valori e dovrebbero preoccuparsi di dare ascolto anche a chi non la pensa come loro, perché la democrazia è anche questo. La spartizione
interna di poltrone decisa a tavolino, senza dare diritto di rappresentanza a forze politiche che hanno ottenuto consensi importanti, è stato uno spettacolo assai poco edificante. Se questa è la nuova Europa, partiamo proprio col piede sbagliato».

Quali sono i risultati che si aspetta di ottenere?
«Il mio obiettivo sarà fare l'interesse dell'Italia, con le sue comunità, i suoi territori, le sue radici. Dobbiamo far valere un principio chiave: prima dell'economia ci sono le persone».

Sull'immigrazione che battaglie dobbiamo portare avanti in Europa?
«Il principio fondamentale è quello di bloccare il traffico di esseri umani e di fare in modo che l'Europa inizi a considerare la questione dell'immigrazione e dell'Africa nella sua globalità. Dopodiché un altro punto è la riforma di Dublino».

Sul versante economico lei che ruolo avrà? Farà sentire ancora di più la voce della Lega?
«Le dico, da padre e da ex ministro della Disabilità e della famiglia: di fronte alle necessità di tante mamme e papa, di fronte alle persone in sofferenza, non possono esserci vincoli economici che tengano. Deve finire l'epoca dell'austerità. Le persone, ripeto, prima di tutto».

Come deve cambiare secondo lei l'Europa?
«L'Europa deve tornare al sogno originario, una grande unione di popoli con radici comuni. Sotto questo profilo, il mancato riconoscimento delle comuni radici cristiane è stata una delle grandi occasioni perse della storia europea».

Quale sarà il primo dossier di cui si occuperà?
«Intanto penso e spero già dalla prossima settimana di essere a Strasburgo per una sessione importante. Iniziarne a capire che clima c'è attorno al Parlamento e alla Commissione per capire il miglior modo per essere efficaci nell'interesse dell'Italia e degli italiani». 

Francesco Borgonovo

Lorenzo Fontana , immigrazione , economia
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