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Dialogo sullo Stato di diritto

Lo Stato di diritto è uno dei principi alla base degli ordinamenti costituzionali degli Stati membri dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa.

Tale principio è richiamato espressamente dall'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea, ai sensi del quale l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.

A partire dal 2014, il Consiglio ha instaurato, nell'ambito della formazione 'Affari Generali', i dialoghi annuali sullo Stato di diritto, nell'ottica di approfondire gli aspetti generali della tematica.

Nel novembre 2016, alcuni Stati membri, tra i quali l'Italia, hanno proposto il rafforzamento di tali dialoghi, con la trasformazione della discussione in sede di Consiglio Affari Generali in un esercizio periodico di valutazione inter pares tra Stati membri, secondo l'approccio peer review. In tale direzione, a partire dal Consiglio Affari Generali del 17 novembre 2020, i dialoghi semestrali sullo Stato di diritto in Consiglio si sono quindi concentrati sulla situazione specifica di gruppi di Stati membri selezionati di volta in volta.

Dando seguito ad una delle priorità individuate nel proprio Programma 2019-2024, la Commissione europea ha quindi predisposto il meccanismo per lo Stato di diritto, articolato in una procedura di dialogo annuale sul tema tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo, insieme agli Stati membri, ai Parlamenti nazionali, alla società civile e ad altre parti interessate. 

Uno degli obiettivi fondamentali del meccanismo è, infatti, quello di promuovere la collaborazione interistituzionale e di incoraggiare tutte le istituzioni dell'UE a contribuire in accordo con i rispettivi ruoli e le rispettive competenze.

Il ciclo annuale inizia con la Relazione sullo Stato di diritto, predisposta dalla Commissione europea anche grazie ai contributi degli Stati membri e alle visite specifiche che la Commissione stessa svolge nei singoli Paesi. Oltre alle autorità nazionali, nell'esercizio sono coinvolti organismi indipendenti e parti interessate, anche della società civile. La Relazione sullo Stato di diritto monitora i principali sviluppi in questo campo nei singoli Stati membri, passando in rassegna quattro pilastri:

  • il sistema giudiziario
  • il quadro anticorruzione
  • il pluralismo e la libertà dei media
  • altre questioni istituzionali relative al sistema di bilanciamento dei poteri.
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