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Consiglio Affari Generali, 22 settembre 2020

22 settembre 2020

Si è riunito a Bruxelles, il 22 settembre 2020, il Consiglio Affari Generali dell'UE. Per l'Italia, ha partecipato il Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola. Al centro dei lavori del Consiglio, la preparazione del Consiglio europeo straordinario, le relazione Ue-Regno Unito, il prossimo Quadro finanziario pluriennale e pacchetto per la ripresa, il COVID-19 e il coordinamento dell'UE, lo stato di diritto.

Consiglio europeo straordinario, 1-2 ottobre 2020
I ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sul progetto di conclusioni per la riunione straordinaria del Consiglio europeo che si terrà l'1 e il 2 ottobre. Nella riunione i leader dell'UE discuteranno di mercato unico, politica industriale e trasformazione digitale. Avranno anche uno scambio di opinioni sulle relazioni UE-Cina e terranno una discussione strategica sulla Turchia.

Relazioni UE-Regno Unito
Il capo negoziatore dell'Unione, Michel Barnier, ha informato i ministri sullo stato di avanzamento dei negoziati UE-Regno Unito, sull'attuazione dell'accordo di recesso e sugli sforzi di preparazione dell'UE in vista del termine del periodo di transizione il 31 dicembre 2020. I ministri hanno espresso fiducia nella possibilità di compiere ulteriori progressi nel prossimo ciclo di negoziati previsto per la settimana del 28 settembre. Hanno inoltre sottolineato che l'accordo di recesso deve essere rispettato.

Prossimo Quadro finanziario pluriennale e pacchetto per la ripresa
La presidenza ha informato i ministri sui contatti trilaterali intercorsi con il Parlamento europeo e la Commissione UE dalla fine di agosto per ottenere la necessaria approvazione del Parlamento europeo sul regolamento del Quadro finanziario pluriennale (QFP). Si è aperto un dibattito sulle nuove risorse proprie, sulla governance di Next Generation EU, sulle dotazioni dei programmi dell'UE e su questioni orizzontali, quali il clima, le questioni di genere e la biodiversità. Negli interventi, è stato sottolineato come QFP e strumento per la ripresa costituiscano un pacchetto inscindibile. I ministri hanno inoltre ribadito la necessità di ultimare quanto prima tutte le procedure al fine di poter aiutare le regioni e gli Stati membri colpiti dalla pandemia e garantire l'avvio tempestivo dei nuovi programmi.

COVID-19 - Coordinamento dell'UE
La presidenza ha presentato una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori a cui ha fatto seguito un dibattito su come conseguire una maggiore cooperazione a livello europeo relativamente alle misure nazionali che limitano la libera circolazione nel contesto della pandemia di COVID-19. Gli Stati membri hanno espresso ampio sostegno all'approccio proposto per la raccolta e la presentazione dei dati da parte dell'ECDC e hanno sottolineato l'importanza di una comunicazione chiara e tempestiva al pubblico e tra gli Stati membri. Esamineranno ulteriori modalità per coordinare la valutazione dei rischi, la designazione delle zone di rischio e le misure da attivare. Nelle prossime settimane proseguiranno i lavori in sede di Consiglio al fine di raggiungere un accordo su una raccomandazione del Consiglio.

Stato di diritto
Nel quadro della procedura prevista dall'articolo 7, paragrafo 1, del TUE, la Commissione ha aggiornato i ministri in merito agli sviluppi registrati in Polonia e in Ungheria dalla fine dello scorso anno. A causa della pandemia di COVID-19 e dell'impossibilità di tenere sessioni del Consiglio in presenza, quest'anno il Consiglio non è stato in grado di tenere discussioni a norma dell'articolo 7. Nella sua panoramica sulla Polonia, la Commissione si è concentrata sulle sanzioni disciplinari per i giudici e sull'attuazione dell'ordinanza della Corte di giustizia dell'8 aprile 2020 sulla Sezione disciplinare della Corte suprema. Per quanto riguarda l'Ungheria, la Commissione ha illustrato la situazione in diversi settori tra cui l'indipendenza della magistratura, il pluralismo dei media e la libertà accademica.

(fonte: Consiglio dell'Unione Europea)

brexit , Quadro finanziario pluriennale , coronavirus , Stato di diritto
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