Esplora contenuti correlati

Internet of Things: un'azienda tecnologica italiana conquista il mondo sottomarino

9 marzo 2023

Internet è ovunque, dagli aerei nei nostri cieli ai treni sotto i nostri piedi, ma la situazione è ben diversa se ci avventuriamo sott'acqua. Le onde radio viaggiano molto più lentamente attraverso l'acqua e possono essere facilmente disturbate, rendendo incredibilmente difficile la comunicazione in assenza di cavi. Tuttavia, un'azienda tecnologica italiana ha spianato la strada al cosiddetto Internet degli Abissi, rendendo possibile una comunicazione sicura tra sensori e veicoli subacquei e migliorando il monitoraggio degli ambienti marini.

W-SENSE, spin-off dell'Università La Sapienza di Roma, è stata lanciata nel 2012 dopo un intenso periodo di attività di ricerca e sviluppo. "Oggi tutto è connesso nel mondo terrestre, ma la tecnologia legata ad Internet non funziona sott'acqua", ha dichiarato Chiara Petrioli, CEO di W-SENSE e docente di Informatica alla Sapienza Università di Roma."E' un paradosso, considerando come sia in rapida crescita la domanda di dati sull'ambiente marino".

Nel 2017, W-SENSE ha ideato una soluzione per garantire l'interoperabilità delle reti sottomarine senza l’utilizzo di cavi. Ciò significa che sottomarini, sommozzatori, veicoli senza pilota e sensori subacquei hanno finalmente potuto comunicare tra loro. Petrioli ha sperato che tale soluzione potesse favorire i progetti di ricerca marina in maniera più sicura, affidabile e sostenibile.

La sfida dei finanziamenti all'innovazione

L'ingegnosità e l'originalità dell'idea hanno fatto sì che W-SENSE non avesse problemi di 'attrattività'. Al contrario, le sfide sono state legate all'ottenimento di finanziamenti necessari a poter intraprendere l'attività. "Dopo aver sviluppato con successo un progetto pilota, abbiamo iniziato a ricevere grandi proposte contrattuali", ha dichiarato Petrioli. "Per effetto della nostra rapida crescita, ci siamo trovati di fronte al problema di non essere in grado di anticipare le centinaia di migliaia di euro necessarie per l'attuazione dei contratti". Nonostante la tecnologia all'avanguardia che offre, W-SENSE si è vista rifiutare prestiti da ben cinque banche diverse. 

A seguito di un precedente progetto che aveva consentito all'azienda di essere considerata ammissibile a beneficiare del sostegno UE alla scalabilità, W-SENSE ha contattato Unioncamere Lazio, sede locale della rete italiana Enterprise Europe Network (EEN). La rete è stata in grado di fornire consigli all'azienda al fine di ottenere il finanziamento tanto necessario. "Sono i soli al mondo a disporre di questa tecnologia", ha dichiarato Marco Lentini, Project Manager di Unioncamere Lazio. "Per le logiche bancarie tradizionali W-SENSE stava crescendo troppo velocemente .

In occasione di una conferenza nazionale, Lentini e EEN hanno presentato W-SENSE e la loro sfida per l'accesso ai finanziamenti, attivando così un rapporto con una banca commerciale italiana. "Abbiamo deciso di presentare il caso a un intermediario finanziario locale nell'ambito di uno strumento di finanziamento dell'UE dedicato agli innovatori. Hanno dovuto superare alcuni problemi legati alla dimensione dell'azienda, ma disponevano di un business plan che garantiva un ritorno sull'investimento", ha dichiarato Lentini.

EEN ha supportato W-SENSE nel corso delle trattative con la banca, durate diversi mesi durante i quali ha fornito assistenza nella stesura di un solido piano aziendale. Di conseguenza, l'azienda ha ricevuto un finanziamento bancario pari a 500.000 euro, garantito dall'UE. La garanzia ha consentito di ottenere un tasso di interesse più basso.

Oltre al supporto per l'accesso ai finanziamenti, EEN ha altresì aiutato W-SENSE a partecipare a svariati eventi in Italia e nel Regno Unito, fornendo consigli e feedback sul suo lancio.

Internet subacqueo oltre i confini

Grazie al nuovo investimento, W-SENSE è stata in grado di accettare contratti più grandi e di crescere come azienda. Il fatturato annuo si è moltiplicato per 20, passando dai 300.000 euro dell'anno scorso ai 6 milioni di euro previsti per l'anno prossimo.

Quando l'azienda è stata lanciata nel 2012, era composta esclusivamente dai partner originari. Il sostegno di EEN ha permesso loro di espandersi e di creare opportunità di lavoro in Italia e in Europa.

"La nostra azienda è cresciuta: le nostre dimensioni iniziali sono raddoppiate e siamo arrivati a contare 23 persone dislocate in 3 Paesi europei", ha dichiarato Petrioli.

Attualmente l'azienda ha sedi in Italia, Norvegia e Regno Unito. Ha attivato contratti pluriennali con le principali parti interessate nei settori dell'acquacoltura, della difesa, dell'energia e dell'ambiente. "Ci stiamo espandendo rapidamente, con un tasso di crescita annuale composto previsto pari a circa il 70% nei prossimi 5 anni", ha dichiarato Petrioli. "Siamo costantemente supportati da EEN".

Guarda il video su Internet of Things 

(fonte: Enterprise Europe Network)

mercato unico
Torna all'inizio del contenuto