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Ministro Amendola a Repubblica: "Subito il Recovery, in gioco 300 miliardi"

23 dicembre 2020

"Dopo la legge di bilancio, inizieranno gli incontri al MEF per definire i dettagli dei 52 progetti da finanziare nel solco delle linee guida fomite dalla Commissione europea. Subito dopo, il governo invierà la proposta al Parlamento, agli enti locali e alle Regioni perché la discutano, avviando al contempo un confronto con le parti sociali", è la tabella di marcia spiegata dal Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, intervistato da Repubblica.
 
"In ballo non ci sono solo i 209 miliardi del Recovery, ma altri 100 miliardi del bilancio europeo, più le risorse stanziate in Finanziaria. Siamo dinanzi a una manovra per la ripresa economica del Paese che non ha precedenti. Perdere questo treno sarebbe da irresponsabili", avverte il Ministro.
 
Sulla governance, il Ministro spiega che l'Europa chiede "una unità di missione che sia responsabile del monitoraggio e di una rapida esecuzione dei progetti. Sta poi a ogni singolo Paese decidere come farla. Ma, al contrario di quel che si è detto, qui da noi nessuno ha mai pensato che potesse sostituirsi ai ministeri, alle Regioni e agli enti locali. L'idea è quella di creare una struttura che faciliti l'assorbimento delle risorse per far fronte ai tempi strettissimi indicati dal Recovery: i fondi vanno impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2026. Un tour de force che richiede meccanismi di semplificazione agili e veloci".
 
Ma - chiede Repubblica - non siamo in drammatico ritardo? «Assolutamente no. Adesso siamo nella fase più delicata, quella della decisione dei progetti che riguardano il futuro dell'Italia. Investiremo più di 120 miliardi nel green e nel digitale, il che significa selezionare con attenzione ciò che servirà al Paese nei prossimi 30 anni".
 
Intervista integrale su la Repubblica
PNRR , Piano nazionale di ripresa e resilienza , Recovery Fund
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