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Sicurezza stradale, rapporto della Commissione UE

24 marzo 2015

Sicurezza stradaleDiminuisce la mortalità sulle strade italiane ed europee ma il lieve miglioramento delude le istituzioni europee. E' quanto emerge da un rapporto sulla sicurezza stradale in Europa presentato dalla Commissione UE.

Lo scorso anno, i morti per incidenti stradali nei 28 paesi dell'Unione sono stati 25.700, l'1% in meno rispetto al 2013. Un passo avanti ma senza dubbio meno ambizioso rispetto ai due anni precedenti nei quali il numero di decessi era sceso dell'8%.

"È triste e duro dover ammettere che ogni giorno muoiono sulle nostre strade in media 70 cittadini europei e molti altri sono gravemente feriti. I dati pubblicati oggi dovrebbero far suonare un campanello di allarme", ha commentato Violeta Bulc, Commissaria dell'UE per i Trasporti.

Il numero di vittime sulla strade UE è complessivamente calato del 18% tra il 2010 e il 2014, una riduzione ancora distante però dall'obiettivo europeo di ridurre le vittime di almeno il 50% tra il 2010 e il 2020.

Il rapporto rivela che la stragrande maggioranza dei morti a causa di sono uomini (il 76%) e particolarmente anche i giovani: ragazzi e ragazze fra i 15 e i 24 anni costituiscono il 17% di tutte le vittime, quando rappresentano l'11% della popolazione. Il 22% delle vittime di incidenti sono stati pedoni, l'8% ciclisti e il 15% motociclisti con l'Italia, rispetto a quest'ultimo dato, decisamente sopra la media europea (21%).

Complessivamente in Italia, le vittime della strada lo scorso anno sono state 52 per milione di abitanti, in calo del 6% rispetto al 2013 e del 23% rispetto al 2010. Malta, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito registrano i tassi più bassi di mortalità su strada, mentre i Paesi più pericolosi (con tassi di mortalità sopra i 90 morti per milione di abitanti) sono Bulgaria, Lettonia, Lituania e Romania.


Per saperne di più:
La sicurezza stradale nell'UE

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