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Prima seduta del nuovo Parlamento europeo

5 luglio 2019

Plenaria PE

Nel corso della sessione costitutiva del Parlamento europeo (2-4 luglio), i deputati hanno eletto il nuovo Presidente, 14 vicepresidenti e cinque questori.

Tutte le cariche elettive al Parlamento europeo sono rinnovate ogni due anni e mezzo, ossia all'inizio e a metà della legislatura quinquennale. Tali cariche possono essere riconfermate per un secondo mandato.

Nelle elezioni del Presidente, dei vicepresidenti e dei questori, si tiene conto della necessità di garantire un'equa rappresentanza degli Stati membri e degli orientamenti politici.

Il 3 luglio è stato eletto Presidente del Parlamento europeo l'italiano David-Maria Sassoli con 345 voti al secondo scrutinio. Il suo mandato terminerà nel gennaio 2022.

Nel corso della sessione sono stati eletti anche i 14 vicepresidenti (tra cui un italiano, Fabio Massimo Castaldo) e i cinque questori.

Inoltre, i deputati hanno votato sulle dimensioni delle 20 commissioni e delle due sotto-commissioni del Parlamento europeo. La loro composizione è stata confermata lo stesso giorno nella riunione dei gruppi politici.

Il ruolo del Parlamento europeo: le prossime tappe

Dopo le elezioni, uno dei primi compiti del nuovo Parlamento è quello di eleggere il Presidente della Commissione europea, l'organo esecutivo dell'UE.

Gli Stati membri infatti designano un candidato, tenendo conto dei risultati delle elezioni europee, ma è il Parlamento che deve poi eleggere il nuovo Presidente della Commissione a maggioranza assoluta (la metà dei deputati più uno). Se il candidato non ottiene la maggioranza necessaria, gli Stati membri hanno un mese di tempo per proporne un altro (il Consiglio europeo delibera a maggioranza qualificata).

Anche i candidati alla carica di commissari della Commissione europea devono superare un severo vaglio parlamentare.

Il Consiglio, in accordo con il neoeletto Presidente della Commissione, adotta un elenco di candidati commissari, uno per ogni Stato membro. Essi devono presentarsi dinanzi alle varie commissioni parlamentari, in base alle competenze previste per ciascuno, dopodiché ogni commissione si riunisce per elaborare una valutazione delle competenze e delle prestazioni del candidato, da trasmettere al Presidente del Parlamento. È già accaduto che una valutazione negativa abbia indotto i candidati a ritirarsi dalla procedura.

L'intera Commissione, inclusi il Presidente e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, deve poi essere approvata dal Parlamento con una sola votazione.

Una volta che il Presidente della Commissione e i commissari hanno ottenuto l'approvazione del Parlamento, è il Consiglio a nominarli ufficialmente, deliberando a maggioranza qualificata.

 

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