9 luglio 2021

Tempi dilatati per le aziende italiane che operano in Romania se devono ottenere il rimborso IVA. La denuncia è arrivata nei mesi scorsi da T.V.A. International, una società che supporta le imprese nelle pratiche e adempimenti necessari per ottenere i rimborsi IVA nei paesi della UE.

Secondo la Direttiva 2008/9/CE che stabilisce norme dettagliate per il rimborso dell'imposta sul valore aggiunto, previsto dalla direttiva 2006/112/CE, ai soggetti passivi non stabiliti nello Stato membro di rimborso ma in un altro Stato membro, le autorità nazionali - in Romania l'ufficio ANAF - hanno 4 mesi di tempo per approvare o respingere la richiesta di rimborso, che diventano 6 se viene richiesta ulteriore documentazione.

"Nel caso della Romania - ci spiega Giulia Romagnoli di T.V.A. International - le nostre aziende hanno dovuto attendere anche oltre un anno. Abbiamo provato a contattare l'ufficio IVA rumeno, ma nella migliore delle ipotesi abbiamo ottenuto una generica risposta quale 'vi faremo sapere', a cui però non è seguito nulla". A quel punto cosa è successo? "Navigando in rete, siamo venuti a conoscenza del SOLVIT, abbiamo preso contatti e successivamente abbiamo inviato la denuncia".

Le aziende italiane hanno chiesto a SOLVIT di intervenire affinché l'autorità rumena assumesse prontamente le decisione rispetto alle richieste di rimborso presentate. Non solo. In caso di decisione positiva, le aziende hanno chiesto anche l'applicazione degli interessi per il ritardo determinatosi. "Grazie al SOLVIT, il problema è stato finalmente superato", dichiara Giulia Romagnoli con un sospiro di sollievo.

SOLVIT Italia, dopo le denunce arrivate, ha aperto diversi casi per disapplicazione della direttiva europea. Insieme a SOLVIT Romania, sono stati presi contatti con l'amministrazione competente per i rimborsi IVA. Il risultato di questo intervento è stato che finalmente le aziende sono riuscite a ottenere gli attesi rimborsi.