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Relazione Programmatica 2021

12 luglio 2021

Il Consiglio dei Ministri ha condiviso il 24 giugno 2021 la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea per l'anno 2021, presentata dal Sottosegretario per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, appositamente invitato.

La Relazione programmatica dà conto degli orientamenti e delle priorità che l'Esecutivo intende perseguire con riferimento agli sviluppi del processo di integrazione europea, tenendo conto delle indicazioni pervenute dal Parlamento in occasione dell'esame di quelle precedenti. La Relazione è stata trasmessa al Parlamento, secondo quanto previsto dall’articolo 13 della legge 24 dicembre 2012, n. 234.

Come spiega nella premessa il Sottosegretario agli Affari Europei, Vincenzo Amendola, "è necessario ricordare come il 2020 sia stato, prendendo a prestito le parole della Presidente von der Leyen, 'al tempo stesso un anno da dimenticare subito e da ricordare per sempre'. Nonostante la pandemia abbia profondamente e dolorosamente inciso, e inciderà, sull'azione dei Governi di tutto il mondo, le priorità individuate fin dall'inizio dalla Commissione von der Leyen, con i pilastri chiave del Green Deal, della innovazione e digitalizzazione e della coesione sociale, restano gli obiettivi prioritari nel costruire un'Europa più sicura e più prospera".

La crisi "ha reso improrogabile il compimento di una svolta profonda nell'azione dell'Unione, condivisa da tutti i Paesi, affinché non vada sprecato il sentimento di solidarietà che le comuni condizioni vissute in questo periodo eccezionale hanno generato".

L'Italia "che ha giocato un ruolo da protagonista nella nascita di queste iniziative" dovrà cogliere appieno "l'occasione storica che ci si presenta per un cambiamento strutturale del Paese, capace di non lasciare indietro nessuno, e per continuare a contribuire alla trasformazione dell'Unione, difendendo e promuovendo il nucleo di valori democratici che fondano il nostro essere cittadini europei. La partecipazione del Parlamento, delle regioni, degli enti locali, nonché dei cittadini, anche attraverso lo svolgimento della Conferenza sul futuro dell'Europa, sarà dunque fondamentale per l'elaborazione di un'azione unitaria, che permetta di segnare non solo la ripresa dalla crisi sanitaria ed economica, ma anche il deciso affermarsi di un nuovo progetto di integrazione europea".

La Relazione si compone di quattro parti, articolate al loro interno in macro tematiche, ed è arricchita dal contributo fornito dall'ISTAT che fornisce, ove possibile, i quadri statistici di settore (in materia di Green Deal, crescita economica, innovazione e digitalizzazione, politiche attive del lavoro e migrazione) per garantire un riscontro oggettivo e quantitativo degli impatti delle politiche.

La parte prima - Sviluppo del processo di integrazione europea, è dedicata alle politiche e alle iniziative volte al rafforzamento del processo di integrazione europea sotto il profilo sia economico che istituzionale.

La parte seconda - Le politiche strategiche, in linea con l'azione europea, sviluppa le prioritarie iniziative programmatiche: sostenibilità ambientale e crescita economica, innovazione e digitalizzazione, coesione sociale.

La parte terza - L’Italia e la dimensione esterna dell'UE, affronta le politiche di vicinato, le strategie macroregionali, il rafforzamento dei partenariati e l'allargamento ad est anche sotto il profilo infrastrutturale, nonché le grandi questioni legate alla costruzione di una politica estera di sicurezza e difesa comune.

La parte quarta - Coordinamento nazionale delle politiche europee, oltre ad illustrare l'attività di coordinamento della posizione nazionale sui principali dossier europei, soffermandosi in particolare sull'attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, affronta le tematiche delle politiche doganali e di coesione, l'obiettivo di riduzione delle infrazioni, la tutela degli interessi finanziari dell'Unione e le strategie di comunicazione e di formazione sulle attività dell'Unione Europea.

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