Rassegna Stampa
Gozi: da Bruxelles parole inusuali con Mogherini niente di personale
«Non esistono questioni di natura personale. Dico di più, non abbiamo alcun problema con i membri della Commissione europea. Vale per il presidente Jean-Claude Juncker o per l'alto commissario agli Affari esteri, Federica Mogherini». Così il Sottosegretario Sandro Gozi intervistato da <em>Il Mattino</em>.
"Mi criticano? È la UE che non mantiene gli impegni"
«La presidenza del Consiglio coordina tutte le politiche europee guardando alla sostanza, poi diversi ministeri dialogano con i vari commissari competenti». Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei, in una intervista a <em>la Repubblica</em>.
«Finita l'era delle cerimonie ben vengano le frasi ruvide. Ora riformare le istituzioni»
<p>"L'Italia - spiega il Sottosegretario Gozi al <em>Corriere della Sera</em> - fa bene ad alzare la voce e a porre le basi di un franco dibattito sulla riforma delle istituzioni dell'Unione che va assunta come impegno a partire dal 2017, l'anno in cui cade il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma". E sottolinea: "Altri la pensano come noi".</p>
I mali dell'Unione
"Noi abbiamo fatto una scelta europea in un paese, iIn cui la delusione e l'indifferenza verso l'Europa crescono, in cui praticamente tutte le opposizioni sono anti-europee", scrive il Sottosegretario Gozi su <em>l'Unità</em>. "Ma scegliere l'Europa non vuol dire scegliere lo status quo. L'inerzia e l'ipocrisia sono i mali peggiori dell'Unione di oggi. Scegliere l'Europa vuol dire agire per il cambiamento e riformare l'Unione".
«Giusto tener conto del lato psicologico meglio approfondire prima di decidere»
"L'abolizione del reato di clandestinità renderebbe più semplici e più rapide le espulsioni di chi non ha diritto di rimanere in Italia", spiega al <em>Messaggero </em>il Sottosegretario Gozi, ma "affrontare il tema della sicurezza oggi, vuol dire tenere conto di tutti gli aspetti psicologici e di percezione pubblica. E alla luce di questo, il governo prenderà una decisione la prossima settimana».
"Grande successo ne beneficeranno tutti i Paesi europei"
<p>Il Sottosegretario Gozi commenta a <em>Repubblica</em> la vicenda di Apple che definisce un esempio di "equità fiscale e certezza del diritto". E aggiunge: "Il principio deve valere per tutte le aziende, n Italia e in Europa: le tasse si pagano dove si svolge l'attività economica e si generano utili. Bisogna superare la concorrenza fiscale all'interno dell'Unione, ma il negoziato è difficile".</p>
Task force a Palazzo Chigi. Gozi: «Cambiare rotta sugli aiuti di Stato»
"Serve nuovo approccio alla politica per la concorrenza", spiega a <em>QN</em> il Sottosegretario Gozi. "Lo strumento dell'aiuto di Stato non è solo distorsione del mercato, ma può servire a tutelare l'industria. Rivedere l'applicazione delle regole". E annuncia: "Al Dipartimento creeremo una direzione che si occuperà di aiuti di Stato".
«Non cerchiamo lo scontro ma è sempre possibile fare ricorso alla Corte di Giustizia»
<p>Il Sottosegretario Gozi intervistato dal <em>Corriere della Sera</em> all'indomani della lettera della Commissione UE sul salvataggio delle banche. "Le regole comuni dell'Europa non hanno una vita propria sganciata dalla realtà dei singoli Stati. Ci aspettiamo che l'Europa cambi musica, serve una riforma di come funziona l'UE". E spiega: "Nel 2017 saranno 60 anni dal Trattato di Roma. Quello sarà il momento di proporre una forte riforma dell'Unione e dobbiamo prepararla nel 2016".</p>
"Quest'Europa non ci piace, la cambieremo per davvero"
<p>Il sottosegretario Gozi intervistato da <em>La Stampa</em>:"Siamo stanchi di tecnocrazia e rinvii tattici. Chiameremo la Francia per studiare nuove politiche sulla crescita". E annuncia: "Vorremmo chiamare tutti i capi di Stato e di governo nella Sala degli Orazi e Curiazi al Campidoglio in occasione del 60° anniversario del Trattato di Roma. Non sarà un giorno celebrativo, ma una grande opportunità da cogliere politicamente». </p>
Cambiare l'Europa. Ora si può
Si chiude un anno drammatico per l'Europa e per il mondo. Nel 2016 dobbiamo porre le basi del rilancio europeo, affinché i 60 anni del trattato di Roma, nel 2017, non siano un semplice momento celebrativo, ma l'avvio di un nuovo processo di integrazione politica. Lo scrive il Sottosegretario Gozi in un articolo su <em>l'Unità</em>.