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La Promessa dell'UE, conclusi i lavori

14 settembre 2014

Si sono chiusi i lavori de "La Promessa dell'UE", convegno promosso dal Dipartimento per le Politiche Europee e Commissione europea, in occasione del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, con la collaborazione di Ministero dello Sviluppo Economico, RAI, EuropeanBroadcasting Union (EBU), Fondazione MAXXI e FormezPA.
 
L'iniziativa, svoltasi al Museo MAXXI di Roma, ha approfondito i temi del ruolo strategico rappresentato dai public service media nel processo di integrazione culturale europea.
 
Dopo l'apertura di ieri del Sottosegretario per gli Affari Europei, Sandro Gozi, e la presentazione della nuova indagine di Eurobarometro sul significato dell'adesione all'UE e sulle aspettative per il futuro dei cittadini europei, oggi sono intervenuti Antonello Giacomelli, Sottosegretario alle Comunicazioni, Gregory Paulger, Direttore generale della Comunicazione della Commissione UE, Anna Maria Tarantola, Presidente della RAI, Jean-Paul Philippot, Presidente di EBU, e Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura e Educazione del Parlamento europeo.

Sono stati presentati anche i risultati dei sei workshop tematici a cui ieri e oggi hanno partecipato esperti, studiosi e dirigenti dei servizi pubblici radio-tv di tutta Europa, dedicati al rapporto tra i public service media e i cittadini nell’era della convergenza digitale.

“Politica, educazione, media: siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per cambiare l’Europa – dichiara Sandro Gozi, Sottosegretario per gli Affari Europei - Per farlo, dobbiamo partire dall'identità europea, dai nostri comuni valori fondanti: la libertà che abbiamo conquistato, i diritti che abbiamo ottenuto, la solidarietà che dobbiamo estendere. È necessario continuare a costruire l’identità europea che i nostri figli, tra dieci, venti o cinquant’anni, sentiranno come loro. Servono decisioni politiche, sforzi educativi e capacità di trasmettere il senso della nostra sfida. Ma solo così potremo dare forza al sogno europeo, e portare a compimento la più grande promessa che abbiamo di fronte. La promessa dell’Europa.
 
“Alla rivoluzione rappresentata dai cosiddetti Over the top (Google, Facebook, Netflix, ecc) – sottolinea Antonello Giacomelli, Sottosegretario alle Comunicazioni - l'Europa non può rispondere solo con l'eccezione culturale: i public service media europei devono accettare una sfida che è innanzitutto culturale e il Semestre di presidenza italiana intende iniziare a costruire una riposta europea all’egemonia Usa. L’appuntamento del MAXXI può rappresentare un’occasione preziosa”.


"Nel corso degli ultimi anni – spiega Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura e Educazione del Parlamento europeo - l’Unione Europea ha preso decisioni molto forti per rafforzare la governance europea che ci ha permesso di fronteggiare la più grave crisi economica e finanziaria che l’Europa abbia mai conosciuto. Le sue azioni hanno avuto un impatto profondo sull’opinione pubblica, ma hanno anche evidenziato che più che mai il rafforzamento dell’integrazione economica dell’Unione deve andare di pari passo con il rafforzamento della sua legittimità. I tempi del consenso ‘implicito’ sono finiti e i cittadini richiedono più informazione e di migliore qualità, una conditio sine qua non per rafforzare la legittimità democratica del processo decisionale europeo. Chiedono anche di partecipare al processo di creazione e di circolazione di contenuti e informazioni. La risposta dell’Europa sta nella costruzione di veri e propri spazi pubblici europei di comunicazione, difesi come un diritto fondamentale dei cittadini, e di una nuova narrativa per l’Europa del 21esimo secolo. In questo, le istituzioni europee, i governi nazionali ed i servizi pubblici media /radiotelevisivi hanno un ruolo centrale da svolgere e devono giocare un ruolo europeo marcato, definito, controllato e finanziato".
 
“Universalità, eccellenza, innovazione, responsabilità e diversità: questi sono i valori dei media europei di servizio pubblico, adottati dai 73 membri dell’Unione europea di radiotelevisione, che fanno da cassa di risonanza ai valori europei - dichiara Jean-Paul Philippot, Presidente della European Broadcasting Union -  In particolare diffondendo contenuti originali europei, i media di servizio pubblico favoriscono la diversità culturale ed offrono al pubblico opere di fiction in cui identificarsi. Viaggiando attraverso i confini, tali opere portano un pezzetto d’Europa – valori, storia, patrimonio e cultura – in ogni abitazione”.

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