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Istruzione, sì all'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole d'infanzia italiane

2 febbraio 2015

bambiniL’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole dell’infanzia è importante; lo ha confermato il primo "Rapporto di monitoraggio sulle esperienze di insegnamento/sensibilizzazione alle lingue straniere nella scuola dell’infanzia" presentato in anteprima a Reggio Emilia lo scorso dicembre, durante la Conferenza internazionale ECEC & ELL (Early Childhood Education and Care & Early Language Learning), nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea

Nel mese di novembre 2014 è stata realizzata dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti e per la Valutazione del Sistema Nazionale d’Istruzione del Miur, un’indagine nelle scuole che, attraverso la somministrazione di un questionario relativo alle modalità ed alle strategie attivate negli ultimi tre anni, e per almeno per un anno scolastico, dalle scuole dell'infanzia, ha sottolineato l’importanza dell’insegnamento delle lingue straniere ai bambini.  

Al questionario hanno risposto correttamente 1.425 scuole delle 1.740 partecipanti, sia statali che paritarie, per un totale di 257.713 alunni dei quali 29.150 non italofoni.
In generale, le “lezioni”, sono di carattere ludico, hanno cadenza settimanale (62,5%) e durano più di 30 minuti (68,2%) e sono rivolte in particolare ai bambini dai 5 anni (46,3%). 

Per l’insegnamento, nelle scuole statali, il 68,3% dei docenti usa le lingue straniere sempre o quasi sempre durante le lezioni e il 30,8% le usa qualche volta. Gli insegnanti delle paritarie le usano sempre nel 67,3% dei casi e qualche volta nel 31,2%.
Quanto alle attività di sensibilizzazione, il 57,3% dei docenti delle statali vi ricorre sempre e il 40,9% qualche volta; a fronte, rispettivamente, del 65,4% e del 32,7% degli insegnanti delle paritarie.
Nonostante la predominanza dell’inglese come lingue stranier di riferimento, sono presenti anche altre lingue straniere: oltre all’inglese, il francese, tedesco, spagnolo, spuntano l’arabo e il cinese
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