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Aiuti di Stato, Commissione UE approva regime per le grandi imprese

17 settembre 2020

La Commissione europea ha approvato un regime italiano con una dotazione di bilancio complessiva di 44 miliardi di euro destinato a sostenere le grandi imprese colpite dall'emergenza epidemiologica da COVID19.

Il regime si articola in quattro misure, approvate ai sensi del quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato e destinate alle grandi imprese che hanno subìto una drastica riduzione delle entrate nel 2020, da realizzare attraverso strumenti di ricapitalizzazione, in particolare strumenti di capitale e strumenti ibridi di capitale (obbligazioni convertibili e debiti subordinati).

Per essere ammissibili, tra gli altri criteri, le imprese devono essere considerate strategiche per l'economia e per i mercati del lavoro.

Le misure previste dal regime consistono in:

  • conferimenti in capitale;
  • obbligazioni obbligatoriamente convertibili;
  • obbligazioni convertibili, su richiesta del beneficiario o dell'obbligazionista;
  • debiti subordinati.

In particolare, per quanto riguarda le misure di ricapitalizzazione,

  • il sostegno è messo a disposizione delle imprese se risulta necessario per il mantenimento delle attività, se non è disponibile nessun'altra soluzione adeguata e se è nell'interesse comune intervenire;
  • il sostegno si limita all'importo necessario per garantire la sostenibilità dei beneficiari e non va al di là del ripristino della struttura patrimoniale precedente la pandemia di coronavirus;
  • il regime prevede una remunerazione adeguata per lo Stato;
  • le condizioni che governano le misure incentivano i beneficiari e/o i loro proprietari a rimborsare il sostegno quanto prima possibile (sono previsti tra l'altro aumenti progressivi della remunerazione, il divieto di distribuzione di dividendi e l'introduzione di un massimale di remunerazione dei dirigenti e di un divieto di versamenti di bonus agli stessi);
  • sono in atto misure di salvaguardia per garantire che i beneficiari non beneficino indebitamente degli aiuto di Stato alla ricapitalizzazione a scapito della concorrenza leale nei mercati interni, ad esempio il divieto di acquisizioni, per evitare espansioni commerciali aggressive;
  • gli aiuti a favore di un'impresa superiori alla soglia di 250 milioni di euro devono essere notificati separatamente e valutati individualmente.

Per quanto riguarda gli aiuti sotto forma di strumenti di debito subordinato, non supereranno i limiti relativi al fatturato e alle spese salariali dei beneficiari previsti dal quadro temporaneo e possono essere concessi soltanto entro la fine del 2020.

Infine, solo le imprese che non erano considerate in difficoltà al 31 dicembre 2019 sono ammissibili all'aiuto nell'ambito di questo regime.

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