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Relazione COLAF 2017

9 October 2018

Il Ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, ha presentato oggi la Relazione annuale al Parlamento del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell'Unione Europea (COLAF) istituito presso il Dipartimento Politiche Europee.

La Relazione esamina il quadro di situazione e le priorità individuate, illustra le misure adottate, i risultati conseguiti e le prospettive di sviluppo nell'azione antifrode nazionale a tutela degli interessi economico-finanziari dell'Unione Europea nel 2017.

La presentazione si è tenuta nella "Sala Zuccari" di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica). Sono intervenuti Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato, Francesco Attardi, Comandante del Nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi nei confronti dell'Unione Europea, e Beatrice Covassi, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Dalla Relazione emerge come nel 2017 l'Italia risulta, ancora una volta, come il Paese leader in Europa in tema di prevenzione e lotta ai fenomeni di frode ai danni del budget europeo, capace di combattere la criminalità finanziaria grazie a più efficaci strumenti normativi e più spiccata professionalità investigativa.

La Relazione, in particolare, evidenzia come l'Italia a livello europeo sia stato il Paese con il più alto numero di “decisioni giudiziarie adottate” rispetto alle raccomandazioni indirizzate dall'Olaf a seguito di casi di sospetta frode. L'indice che misura questo rapporto, l'"indictment rate" è pari al 58% rispetto a una media europea del 42%.

A livello nazionale, le numerose iniziative promosse dal Comitato per favorire con maggiore efficacia la fase di prevenzione dei fenomeni di frode e irregolarità hanno prodotto un decremento del cosiddetto 'tasso d'errore' nell'uso di risorse dei Fondi strutturali che conferma una tendenza registrata già negli anni precedenti. Nel 2017, la diminuzione degli importi relativi ai casi di irregolarità/frode è scesa del 16% che, in termini assoluti, equivale a 18 milioni di euro rispetto alla precedente annualità.

E' proseguita anche l'attività di chiusura, avviata nel 2014, dei casi di irregolarità/frode più datati ancora aperti con la Commissione europea. Tale attività ha consentito la chiusura di 243 casi per un importo complessivo di oltre 61 milioni di euro, evitando che tale importo venisse rimborsato alla Commissione europea con un notevole risparmio per il bilancio nazionale.

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