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Lezione europea

25 febbraio 2016

(articolo sull'Unità del Sottosegretario Gozi)


Questa Europa ha bisogno dell'Italia. Di un'Italia nuovamente al centro della scena, determinata a giocare un ruolo da protagonista, e pronta ad assumersi le sue responsabilità per cambiare l'Unione. Troppo spesso si è pensato che bastassero risposte nazionali a problemi che invece sono di tutti. Problemi che trascendono le frontiere e sconvolgono non questa o quella società, ma tutta la società europea. Guardiamo alla realtà di fronte a noi: migranti, sicurezza, crisi economica. Non c'è singola sfida che possa essere risolta entro i confini nazionali: dobbiamo affrontare i problemi europei da europei. L'Italia è pronta a tendere la propria mano agli altri Paesi, perché o risolveremo insieme queste sfide, o non le risolveremo affatto. La drammatica attualità su immigrazione e asilo, se fosse necessario, ce lo dimostra anche in queste ore.

Nella giornata di ieri abbiamo dato prova ancora una volta della nostra credibilità: è stato ufficializzato il dato sulle procedure d'infrazione aperte dalla Commissione Europea nei confronti del nostro Paese. Dopo più di vent'anni, scendiamo a quota 83. Dal primo giorno d'insediamento di questo governo, su impulso del Presidente del Consiglio, abbiamo lavorato duramente per ridurre un fardello che gravava sull'Italia: due anni fa (febbraio 2014) erano ben 119 le procedure aperte, con tendenza al rialzo. L'anno scorso abbiamo visto i primi progressi, con un calo del 14.4% (mentre altri paesi erano in crescita, come la Germania, a +7.9%). Oggi sono diminuite del 30%, senza contare che alcuni casi d'infrazione rimangono aperti per una chiara scelta politica: difendere l'interesse nazionale in casi in cui abbiamo visioni e interpretazioni diverse dalla Commissione.

Un record, un risultato di cui andare orgogliosi, un'esortazione a continuare su questa strada. Merito di un continuo sforzo congiunto, che vede protagonista non solo il governo, ma anche il Parlamento, le amministrazioni. Il nostro impegno tuttavia non si ferma qui: è stata la stessa Commissione Europea ad aver riconosciuto all'Italia i risultati positivi nella battaglia contro i casi di frode sull'utilizzo dei fondi Ue. Lasciamo parlare i numeri: la diminuzione delle frodi è stata dell'8% nel 2014, e di ben il 20% nel 2015.

Il governo guidato da Matteo Renzi crede fermamente che la strada della legalità sia fondamentale per dimostrare che l'Italia è tornata. A tutti coloro che non perdono occasione per attaccare l'Italia, noi rispondiamo con il nostro lavoro, con la nostra serietà, e con l'impegno a cambiare tutto ciò che non funziona in Europa. Se oggi possiamo farlo, è perché l'Italia è più credibile. Dopo gli anni in cui il nostro Paese era parte del problema, ora siamo diventati parte della soluzione. Siamo diventati un interlocutore affidabile, e questo ci dà la forza per essere più esigenti nei negoziati. È grazie alla nostra credibilità rafforzata che possiamo affrontare con decisione le partite cruciali che l'Europa ha di fronte.
Sandro Gozi

frodi europee , infrazioni
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