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Gozi: "Polizia UE per i confini più soggetti ai picchi migratori"

7 agosto 2016

(articolo pubblicato su La Stampa, ed.Imperia/Sanremo)

«Entro la fine dell'anno l'Ue si doterà di un corpo di polizia di 1.500 uomini che vigilerà sulle frontiere esterne più  soggette ai picchi migratori». E poi: «Le azioni di pressione su Ventimiglia, Como, Brennero, non portano benefici ma creano inutili tensioni».

A dirlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi, dopo l'incontro di ieri a Sanremo con il sindaco della città di confine Enrico Ioculano.

L'assalto dei migranti e No borders alla frontiera francese è diventato, come era prevedibile, un affare di Stato, e di rilevanza europea. All'indomani dello sfondamento di San Ludovico, l'incontro avviene dietro il separé del Victory Morgana di Sanremo: è qui che l'intero «arco istituzionale» si era dato appuntamento con l'influente politico, su invito dell'associazione fondata daDonato Di Ponziano.

Gozi è l'occhio e braccio del premier Renzi, delegato agli affari europei. Ioculano e compagni sono i primi ad essere ricevuti: «Abbiamo  raccontato l'accaduto e abbiamo chiesto al sottosegretario l'impegno da parte del Governo ad evitare il ripetersi di eventi simili» ha spiegato ai cronisti il sindaco di Ventimiglia.

La risposta di Gozi arriva a stretto giro: «L'Italia non è più un paese di transito. Stiamo coprendo il 98 per cento dell'identificazione e riduciamo progressivamente i tempi delle pratiche di accoglienza e asilo, che di fatto avviene in Italia». In risposta a una domanda sul ruolo di gruppi come i No borders, che lo stesso Ioculano accosta senza troppi giri di parole ai No Tav, Gozi traccia il limite: «Io per primo vorrei un'Europa senza frontiere. Ma è sbagliato prendere in ostaggio i migranti in modo strumentale. I cittadini di Ventimiglia hanno dato prova di grande solidarietà ma diventano così le prime vittime di azioni che creano solo tensione, cosa che vale per gli stessi migranti».

Gozi ha fatto anche il punto sulla reazione della polizia italiana e francese: dopo 15 ore di protesta a San Ludovico, la marcia oltrefrontiera è stata risolta dalla polizia transalpina in meno di un'ora. I protagonisti della protesta sono stati caricati su pullman e riportati in Italia. «Per loro qui è più facile, i francesi non devono gestire, solo impedire il passaggio. Ma a Calais è molto diverso». Un problema che investe l'Europa,  le cui istituzioni sono chiamate ad offrire, e al più presto, una risposta definitiva.
Andrea Fassione

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