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Gozi: «Così cancelleremo le sanzioni dell'UE»

12 maggio 2015

(intervista del Tempo al Sottosegretario Gozi) 


«Quando siamo arrivati abbiamo trovato 121 infrazioni aperte dalla Commissione contro l'Italia. Le abbiamo ridotte a 92». Il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, rivendica l'impegno del governo Renzi. Anche se ancora c'è molto da fare, visto che l'Italia è il paese più sanzionato dell'UE, con una quarantina di procedimenti in più rispetto agli altri Stati.

Onorevole Gozi, ad oggi sono 73 le infrazioni aperte per violazioni del diritto europeo e 19 per il mancato recepimento di direttive. Troppe, non crede?
«Sì, ma stiamo facendo passi avanti. Ne abbiamo cancellate il 25 per cento in un anno. Ci stiamo concentrando soprattutto su quelle causate dal non recepimento delle direttive. L'Italia partecipa alla definizione delle norme, le approva, e dunque è contraddittorio che poi non le recepisca. Restano 11 infrazioni di questo tipo, visto che 8 sono archiviabili. Con il governo precedente erano 38. Va anche ricordato che la Commissione europea è veloce ad aprire procedure ma lenta a chiuderle».

Perché c'è questa situazione?
«Intanto ci sono ritardi fisiologici: le amministrazioni cominciano il procedimento che porta al recepimento delle direttive soltanto due mesi prima della scadenza dei termini. Nella legge europea, che approveremo tra poco, raddoppiamo i tempi, quindi ci saranno quattro mesi per mettersi in regola. C'è anche un aspetto culturale: il recepimento delle norme europee non è considerato, spesso, una priorità. Non mancano nemmeno le pressioni delle lobby e i ritardi nel dibattito parlamentare».

Ha delle responsabilità anche l'UE?
«I modelli europei sono molto avanzati. Da una parte va benissimo ma dall'altra bisognerebbe tenere conto della realtà degli Stati membri per evitare di rendere difficile l'adeguamento. Non è soltanto un problema nostro ma anche degli altri Paesi».

Oltre a dare più tempo per adeguarsi alle normative europee, cosa farete per accelerare i tempi?
«Entro agosto adotteremo una legge di delegazione europea e un'altra per sanare le infrazioni. A settembre presenteremo un nuovo pacchetto di norme».

La stupisce che le infrazioni del nostro Paese riguardino soprattutto ambiente e trasporti?
«No. Peraltro tante infrazioni e sentenze di condanna derivano da inadempienze delle Regioni, come per le discariche o i rifiuti in Campanía. Per la prima volta abbiamo esercitato poteri sostitutivi proprio per evitare questi problemi».

La preoccupa la crescita di una cultura antieuropea?
«Anche noi non siamo pienamente soddisfatti dell'Europa che c'è ma ci contrapponiamo a quelli che la criticano in modo distruttivo. Vogliamo spingere l'Europa a fare meglio, a dare risposte concrete ma siamo consapevoli che ci sono decisioni che può prendere soltanto l'Europa, come l'immigrazione o la lotta ai cambiamenti climatici».
Alberto DI Majo

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