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Pacchetto Brevetti, CIAE avvia revisione posizione italiana

15 maggio 2015

Brevetto europeo unitario, appalti pubblici, infrazioni, Made in e Strategia UE per la regione Adriatico-Ionica. Questi alcuni dei principali punti che sono stati discussi nel corso della riunione del Comitato interministeriale per gli Affari Europei (CIAE), svoltasi il 13 maggio 2015.
 
All’incontro, convocato e presieduto dal Sottosegretario per gli Affari europei, Sandro Gozi, hanno partecipato il vice ministro all'Interno, Filippo Bubbico, i Sottosegretari agli Affari Esteri e cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova, all'Economia e Finanze Paola De Micheli, alla Giustizia Cosimo Ferri, allo Sviluppo economico Simona Vicari, all'Istruzione, Università e Ricerca scientifica Angela D'Onghia, ai Beni e le Attività culturali e il Turismo Francesca Barracciu, alla Salute Vito De Filippo, all'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare Silvia Velo, alle Riforme Costituzionali e Rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto.
 
Il CIAE ha avviato un processo di revisione della posizione italiana sul 'Pacchetto Brevetti': il brevetto europeo unitario, disciplinato dai regolamenti UE e l'Accordo istitutivo del Tribunale Unificato dei Brevetti che il nostro Paese deve ratificare. "Si tratta di questioni che hanno un impatto diretto sulla competitività del nostro sistema produttivo e della ricerca. Per un Paese che rappresenta una delle più forti economie europee - ha spiegato Gozi - ai primi posti tra i detentori di brevetti in Europa, è importante essere arrivati oggi ad una posizione unitaria". Clicca qui per il comunicato completo.

Il Comitato ha deliberato la costituzione di una Cabina di regia nazionale per l'attuazione della Strategia per la Macroregione Adriatico-Ionica su cui il CIAE aveva già discusso nel corso della riunione del 26 febbraio scorso

In tema di infrazioni, il Sottosegretario Gozi ha ricordato che il numero di casi aperti a carico dell'Italia si è attestato a 92: 73 riguardano casi di violazione del diritto UE e 19 attengono a mancati recepimenti di direttive. Sono stati quindi approfonditi i casi che necessitano di un intervento più urgente.
 
Il Sottosegretario Gozi ha poi informato il Comitato sull'attività del gruppo di lavoro per l'elaborazione della strategia per la riforma del sistema degli appalti. "Fin qui - ha spiegato Gozi - è stato svolto un ottimo lavoro, come la stessa Commissione europea ha riconosciuto, ma ora ci aspetta la parte più impegnativa, se vogliamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati". Il documento sulla strategia sarà definito entro la prossima estate e le proposte contenute dovranno essere attentamente valutate in sede di recepimento delle nuove direttive appalti e concessioni e di riforma del codice dei contratti pubblici. Per Gozi è inoltre chiaro come sia necessario prevedere un centro di coordinamento nazionale che assicuri una governance unitaria del sistema complessivo delle politiche degli appalti pubblici, coordinamento che può essere assicurato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, in considerazione della funzione di indirizzo ad essa attribuita.  
 
Dopo un periodo piuttosto lungo di stasi, è ripartito il negoziato sul Pacchetto Sicurezza dei Prodotti di consumo, la cui proposta di Regolamento si era bloccata per i contrasti in merito al cosiddetto 'Made In'. Lo scorso 6 maggio il Collegio dei Commissari si è espresso in favore del mantenimento dell’obbligatorietà dell’indicazione d’origine nella proposta legislativa e per una limitazione settoriale dell’ambito di applicazione, introducendo anche una clausola di revisione, conformemente a quanto auspicato dal nostro Paese. In particolare, l'Italia ha suggerito che il campo di applicazione venga limitato ai soli settori in cui gli effetti dell’applicazione dell’indicazione di origine siano risultati maggiormente positivi dallo Studio tecnico effettuato dalla Commissione UE su richiesta del nostro Paese. Tale studio fornisce una valutazione positiva degli effetti dell'indicazione di origine nei settore delle calzature e delle ceramiche e, seppure in modo più sfumato, nel tessile. Altri settori, quali arredamento e gioielleria, seppur non inclusi nel perimetro dell’analisi, hanno chiesto di essere consultati sul tema ed hanno espresso una posizione di favore per il “Made in”. Il dossier dovrebbe essere affrontato nel prossimo Consiglio Competitività di fine maggio.
 
Riguardo l'attuazione della legge 234/2012, il Sottosegretario Gozi ha annunciato che saranno portati all'approvazione definitiva in uno dei prossimi Consiglio dei Ministri due decreti, uno che disciplina il funzionamento del CIAE, l'altro del Comitato tecnico di valutazione. Tale Comitato, secondo quanto prevede la legge, deve - tra le altre cose - coordinare, nel quadro degli indirizzi del Governo, la predisposizione della posizione italiana nella fase di formazione degli atti normativi dell'Unione Europea.

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