Governo italiano
lingua attiva: Italiano (Italia) ITA

Legge europea 2013

21 agosto 2013

La Camera ha approvato il 31 luglio 2013, in via definitiva, con un voto a larghissima maggioranza, la Legge di delegazione europea 2013 e la Legge europea 2013. La Legge europea 2013, è stata approvata con 438 voti a favore e 11 contrari e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 194 del 20 agosto 2013. Il voto della Camera è arrivato dopo l'approvazione in Senato, avvenuto l'8 luglio: 212 favorevoli e 13 contrari.

Il Parlamento dunque è riuscito in poco più di due mesi, ad approvare due provvedimenti di grande complessità, modificandoli in modo non marginale e raggiungendo su di essi un consenso che va ben oltre la maggioranza che sostiene il Governo.

Le due leggi sono state quindi approvate per la prima volta dal Parlamento italiano.

La legge europea 2013 è composta da 34 articoli e consente l'archiviazione di 19 procedure d'infrazione e di 10 casi (cosiddetti EU Pilot) che, se non risolti, porterebbero all'apertura di altrettante procedure d'infrazione. Di queste procedure, 10 si trovano ad uno stadio particolarmente avanzato, con il rischio di esporre il Paese ad una condanna da parte della Corte di giustizia e al pagamento di sanzioni pecuniarie.

Nel testo sono inserite le disposizioni finalizzate a porre rimedio ai casi di non corretto recepimento della normativa dell'Unione Europea nell'ordinamento nazionale che hanno dato luogo a 10 procedure di pre-infrazione, avviate nel quadro del sistema di comunicazione EU Pilot, e 19 procedure di infrazione.

Il provvedimento contiene norme in materia di:

  • libera circolazione delle persone e dei servizi
  • tutela del consumatore
  • fiscale e finanziaria
  • lavoro
  • sociale
  • salute e sicurezza alimentare
  • ambientale
  • appalti
  • sicurezza ferroviaria e uso di esplosivi
  • immigrazione
  • concorrenza


Tra le disposizioni contenute nella legge, si segnalano:

  • circolare e di soggiornare liberamente per i cittadini dell'Unione e dei loro familiari: vengono sanati i profili di non corretto recepimento nell’ordinamento italiano della direttiva 2004/38/CE;
  • consulenti in materia di proprietà industriale: abrogato l'obbligo di domiciliazione in Italia se il domicilio professionale è in uno Stato membro dell'Unione Europea;
  • guide turistiche: se abilitate ad esercitare la professione in altri Stati membri, possono operare in regime di libera prestazione di servizi sul territorio nazionale senza necessità di ulteriori autorizzazioni o abilitazioni. La norma prevede una deroga attribuendo al Ministero per i beni e le attività culturali il compito di individuare i siti nei quali, in ragione del loro peculiare valore, lo svolgimento dell’attività di guida turistica è riservata a coloro che abbiano acquisito una specifica abilitazione, in tal modo valorizzando le spiccate professionalità acquisite;
  • pacchetti turistici "tutto compreso": incrementate le risorse del Fondo Nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico, al fine di consentirgli il rimpatrio in caso di fallimento del tour operator;
  • accesso ai posti di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche: estesa la possibilità ai familiari di cittadini dell'Unione Europea, ai soggiornanti di lungo periodo, ai rifugiati e ai titolari dello status di protezione sussidiaria;
  • caccia: viene sanata la non corretta applicazione nell'ordinamento interno della direttiva 2009/147/CE (direttiva uccelli) con riferimento, prevalentemente, alla necessità di istituire le rotte di migrazione per tutte le specie dell'avifauna e all'introduzione di un meccanismo che renda più stringente l’adozione delle delibere sulla caccia in deroga e più efficace il controllo di legittimità, attraverso l'adozione delle stesse delibere con atto amministrativo. In questo modo, si dà attuazione a quanto richiesto dalla Corte di giustizia europea con la sentenza di condanna dell’Italia del 15 luglio 2010 nella causa C/573/08.
Legge europea
Torna all'inizio del contenuto