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Valido il tirocinio svolto in uno Stato della UE

5 agosto 2014

(Articolo del Sole 24 Ore)


Sta per arrivare anche in Italia la tessera professionale europea che faciliterà la libera circolazione dei professionisti. La direttiva europea che la prevede, la 2013/55/UE, sarà recepita attraverso il disegno di legge di delegazione europea 2014, esaminato in via preliminare dal Consiglio dei ministri e adesso in attesa del passaggio alla Conferenza Stato-Regioni. Dopodiché, bisognerà attendere l'approvazione definitiva del Consiglio dei ministri e l'esame parlamentare. Per recepire la direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali l'Italia ha tempo fino al i8 gennaio 2016.

Con questa direttiva, per la prima volta, le regole sul riconoscimento delle qualifiche invadono anche il campo dei tirocini. Dopo il recepimento della direttiva, le autorità nazionali saranno tenute a riconoscere i tirocini qualificanti svolti per l'accesso a una professione in uno Stato membro diverso da quello in cui è stato conseguito il titolo di studio. Dall'ambito di applicazione della direttiva sono esclusi i notai nominati con atto ufficiale della pubblica amministrazione.

«Il recepimento della direttiva - spiega Sandro Gozi, sottosegretario alle Politiche europee semplificherà le procedure di riconoscimento delle qualifiche professionali, favorendo la mobilità soprattutto dei giovani».

L'intero iter - dal rilascio della tessera all'aggiornamento periodico dei dati del singolo professionista - sarà regolato sul sistema di informazione del mercato interno (Imi), per evitare la duplicazione di procedure amministrative.

La legge di delegazione europea 2014 - insieme alla legge di delegazione 2013, alla comunitaria bis 2013 e alla legge europea 2014 che sarà discussa a settembre - completa quello che Gozi definisce «pacchetto semestre»: «Il Governo Renzi - sottolinea ha ereditato 120 procedure di infrazione. Adesso siamo già scesi a 101. Questo "pacchetto" ci permetterà di scendere sotto quota 100 e di raggiungere auspicabilmente gli altri Stati come Francia, Germania, Spagna e Belgio, che contano circa 8o-90 procedure di infrazione».

Le deleghe inserite nella legge di delegazione europea 2014 riguardano numerosi altri settori: dalla sanità alla lotta alla mafia, dall'ingresso degli stagionali alla sicurezza sul lavoro, dalla collaborazione tra Stati nelle investigazioni al diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale. Anche in ambito fiscale il Ddl apporterà delle novità, con il recepimento della direttiva 2011/96/UE sul regime fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati comunitari diversi.

di Francesca Milano

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