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«Serve più coordinamento»

5 ottobre 2015

(Intervista del Sole 24 Ore al Sottosegretario Gozi)


«Più coordinamento e condivisione, a livello europeo e nazionale, con il supporto delle nuove tecnologie». Sono queste, secondo Sandro Gozi, sottosegretario alle Politiche e agli Affari europei, le strade da seguire per intensificare gli sforzi nella lotta alle frodi ai danni del bilancio comunitario.

L'Italia quest'anno non è più al primo posto della classifica europea delle frodi. Come lo spiega?
Il calo del numero e dell'importo delle segnalazioni è certamente motivo di soddisfazione e testimonia l'efficacia della strategia italiana di prevenzione e contrasto. Stilare classifiche non è però propriamente corretto perché le regole sul flusso di comunicazione dei casi di frode variano da Paese a Paese. In Spagna, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Svezia e Slovacchia, ad esempio, la comunicazione alla Commissione Ue di sospetta frode avviene solo dopo la sentenza definitiva, mentre in Italia la segnalazione arriva al momento della richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico ministero che secondo noi è la modalità più corretta. Applicare la metodologia degli altri Paesi si tradurrebbe in una riduzione ancora più significativa dei casi italiani.

La lotta alle frodi comunitarie è stato uno dei temi dominanti della presidenza di turno italiana della Ue. Quali passi avanti avete compiuto?
Abbiamo rilanciato il dialogo politico sulla necessità di un Regolamento sulla mutua assistenza amministrativa del settore dei fondi strutturali sulla scorta di quanto avviene per la politica agricola comune. Questa collaborazione è ancora più urgente alla luce delle nuova tendenza rappresentata dalle frodi transfrontaliere. È infatti un paradosso che ci sia la libera circolazione dei criminali ma non quella dei sistemi di prevenzione e repressione. La nostra proposta è stata accolta molto bene dalla maggioranza dei Paesi e ora bisognerà mettere a punto le modalità tecniche di collaborazione.

A livello nazionale quali sono i vostri progetti?
È essenziale intercettare i possibili comportamenti illeciti fin dalle prime fasi del procedimento di erogazione. Per farlo puntiamo a rafforzare il coordinamento tra i soggetti coinvolti nella gestione dei fondi Ue attraverso una piattaforma integrata di tutti i dati disponibili. Il progetto verrà finanziato dalla Commissione Ue. Per rendere questo coordinamento ancora più efficace la trasparenza è fondamentale. Per questa ragione abbiamo deciso di pubblicare sul sito internet della Presidenza del Consiglio dei ministri l'elenco di tutti i beneficiari dei fondi Ue.

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