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Liste transnazionali, l'Europa più vicina

25 gennaio 2018

(Articolo del Sottosegretario Gozi su Avvenire)


L'Europa fa un passo avanti per avvicinarsi ai cittadini e mettere sempre più decisioni nelle mani degli elettori. Ieri la commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo ha approvato la proposta lanciata dall'Italia di introdurre, per le prossime elezioni europee del 2019, liste transnazionali e circoscrizione unica UE. Se la proposta andrà in porto, in questa circoscrizione europea verranno eletti parlamentari a cui saranno assegnati i seggi lasciati liberi dalla Gran Bretagna dopo la Brexit.

In'Unione europea più politica e non concentrata solo sul mercato è dunque possibile: se negli ultimi anni la UE è stata percepita come troppo lontana e tecnocratica, questa è un'ottima occasione per cambiare rotta e riallacciare il legame tra i cittadini europei e le istituzioni.

I governi Renzi e Gentiloni si sono sempre battuti a favore di un'Unione più democratica e capace di raddoppiare il potere di scelta dei cittadini europei. Solo questo processo può rendere veramente possibile la nascita di veri movimenti e partiti politici europei: ogni cittadino avrà la possibilità di votare non solo i candidati nazionali, ma anche liste transnazionali, che propongano visioni e proposte alternative tra loro per il presente e il futuro dell'Unione. Doppia scelta democratica in mano a ciascuno di noi per una compiuta democrazia transnazionale. Più democrazia europea e più potere di scelta ai cittadini: ne guadagnerà soprattutto la qualità del dibattito pubblico, fino ad ora troppo limitato ai contesti nazionali.
L'approvazione della nostra proposta è importante anche da un altro punto di vista: testimonia la capacità dell'Italia di fare gioco di squadra, e di creare supporto e consenso attorno a idee condivise. La nostra battaglia per le liste transnazionali e per la circoscrizione europea è nata infatti nel 2016, all'indomani del referendum della Brexit, è stata rilanciata dopo la Dichiarazione di Roma e ha trovato da subito grande consenso in Europa. Emmanuel Macron l'ha ripresa, così come ha fatto Jean-Claude Juncker, e sulla stessa linea ci sono molte forze politiche europee (tra cui in particolare PSE, Verdi, ALDE) nonché vari leader nazionali.

È un'altra risposta, se fosse necessario, a tutte le critiche secondo cui l'Italia non sarebbe capace di farsi ascoltare in Europa: al contrario, non solo abbiamo la credibilità per promuovere idee decisive per lo sviluppo dell'Unione, ma disponiamo anche della forza politica necessaria per farle approvare. L'Italia in Europa è ascoltata e rispettata: merito del governo ma anche dell'ottimo lavoro svolto dagli eurodeputati che hanno lavorato a questa proposta sotto la guida di Mercedes Bresso. Noi ora auspichiamo che tutte le forze politiche si definiscono europeiste facciano prova di coerenza e lungimiranza sostenendo la proposta in plenaria e poi in Consiglio UE. La sfida delle liste transnazionali e della circoscrizione unica infatti non è ancora vinta, la battaglia rimane lunga e difficile. Ma il passaggio di ieri è fondamentale. E dimostra ancora una volta la nostra determinazione nel portare l'Italia in prima linea nella rifondazione europea: anche per questo, anche per un'Italia europea e al centro dell'Unione, siamo chiamati a votare il 4 marzo.
Sandro Gozi

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