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Italia e Francia: ascoltare i cittadini sul futuro dell'Europa

4 ottobre 2019

Intervento di Amélie de Montchalin, Segretario di Stato per gli Affari Europei del Ministero dell'Europa e degli Affari Esteri di Francia, e di Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei dell'Italia, su Il Messaggero/Il Mattino


Sono giorni importanti per il destino comune dei cittadini europei: una nuova Commissione, i negoziati per il bilancio dell'Ue che finanzierà le priorità dell'Unione per i prossimi sette anni, la sfida della gestione comune dei flussi migratori e l'annuncio di un nuovo Green Deal europeo per l'ambiente, che attuerà pienamente l'Accordo di Parigi.

La convinzione dei nostri due Paesi è che, ormai, è assolutamente necessario condurre queste politiche non solo per i cittadini, ma anche e soprattutto insieme a loro. Parlarne concretamente, elaborarle attraverso il dialogo, ascoltando i loro bisogni e i loro progetti, le loro preoccupazioni.

È per questo che i leader dei rispettivi Paesi, Emmanuel Macron e Giuseppe Conte, credono che una Conferenza sul Futuro dell'Europa potrebbe essere d'aiuto per coinvolgere maggiormente coloro che la vivono nel quotidiano. In proposito, auspichiamo che i nuovi Commissari europei vengano a discutere le loro priorità con i cittadini non appena entreranno in carica.

Perché è responsabilità dei nostri due Paesi oggi difendere il progetto europeo da chi vuole indebolirlo. Rendere l'Europa visibile a tutti, ovunque, significa impegnarsi per combattere gli estremismi con i risultati, non con le promesse.

Siamo convinti che la politica europea non si faccia soltanto a Bruxelles. La nostra missione comune, al di là del dialogo tra Capitali, è vedere insieme, sul campo, come l'Europa prende forma agli occhi delle persone. Ecco perché, invece di ritrovarci a Parigi o a Roma, abbiamo scelto Napoli. Abbiamo scelto di incontrare i suoi studenti, i suoi imprenditori, i protagonisti dell'Europa nel quotidiano.

Il messaggio che, siamo sicuri, ci verrà incontrando italiani e francesi, avrà le proprie radici nella profonda e indissolubile amicizia dei nostri popoli. Si tratta di un'evidenza palpabile, al di là delle differenze, a volte delle divergenze politiche. Questa amicizia ci obbliga, ora come mai, ad affrontare le paure dei nostri cittadini, perché sono loro che hanno dato vita alla Comunità Europea.

Rispondendo alle legittime preoccupazioni degli ultimi mesi, abbiamo saputo trovare insieme a La Valletta un accordo su un meccanismo di distribuzione automatica degli sbarchi nel Mediterraneo centrale. Un primo passo verso una gestione solidale e strutturale del fenomeno migratorio che sarà accompagnata da strumenti finanziari adeguati nel prossimo Quadro Finanziario.

Per un'Europa prospera al servizio di tutti, riaffermiamo la nostra determinazione a rafforzare la solidarietà all'interno dell'Eurozona e ad approfondire l'Unione Economica e Monetaria e l'Unione bancaria, a partire dall'istituzione di un bilancio dell'area euro che favorisca la convergenza. Vogliamo promuovere gli investimenti nell'economia del futuro, combattere la disoccupazione e realizzare una politica industriale europea innovatrice per far fronte alla concorrenza internazionale.

Per un'Europa sempre più capace di proteggere il suo unico ambiente naturale, sosteniamo fermamente, concretamente e insieme la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050. E per proteggere il patrimonio culturale europeo, vogliamo promuovere insieme un meccanismo comune per la sua conservazione, da Notre-Dame a Pompei.

Italia e Francia sono determinate ad operare con le Istituzioni europee e gli altri Stati membri per far progredire questa agenda comune a favore di tutti gli europei.

Vincenzo Amendola , Amélie de Montchalin , Conferenza sul futuro dell'Europa
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