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Gozi: «Nessun direttorio. Evitiamo la disgregazione»

26 giugno 2016

(intervista di Avvenire al Sottosegretario Gozi)


Usa due parole per rendere l'idea del quadro che si è aperto dopo il referendum per la Brexit: «Urgenza e lungimiranza». Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, si proietta sulle prossime mosse e auspica un'Italia unita nella battaglia per riportare l'Europa ai «valori che l'hanno fondata».

L'agenda di Renzi è un vortice di appuntamenti. Sembra un momento di panico.
Uscire dall'Ue è una risposta sbagliata a una domanda reale, e se vogliamo tornare a una politica credibile, a un'Europa politica, dobbiamo ascoltare e dare risposte, che sono convinto, per paradosso, è più facile dare stando dentro l'Europa.

Finora le risposte non sono arrivate, ma le paure aumentano.
Dobbiamo vedere quella britannica come una decisione che spinge l'Europa in una direzione più favorevole alle attese dei cittadini, perché ci sono forti preoccupazioni nel Regno Unito, ma non solo, legate all'immigrazione, alla globalizzazione, alla classe media in difficoltà, al terrorismo. Gli anziani sono stati i più diffidenti. L'Europa tornerà un ideale se saprà migliorare la giustizia sociale.

Temete l'effetto domino, visto che sono paure diffuse?
Dobbiamo dare risposte governando i fenomeni. Ma non credo che i fenomeni, pure reali, si affrontino meglio tornando a politiche nazionali.

Si sta creando un asse Renzi-Hollande?
Non mi sembra tempo di assi. C'è la volontà di tutti di definire rapidamente il nuovo quadro in cui lavorare. Non possiamo rimanere nell'incertezza. C'è la volontà dei 27 di affermare la scelta europea, ma con ambizioni diverse. Noi siamo dalla parte di chi vuole cambiare questa Europa.

La Faz parla di un «nuovo direttorio» con l'Italia dentro.
Né assi né direttorio. Mi sembra importante che Paesi che fin dall'inizio sono nell'Ue approfondiscano e si coordinino in vista del vertice europeo. Ma siamo aperti a tutti coloro che vogliono spingere l'Ue in una direzione più favorevole ai popoli.

L'Italia potrà incidere di più?
L'Italia ha sempre detto che per salvare l'Europa bisogna cambiarla, cioè tornare ai valori fondamentali. A partire dal vertice di Berlino.

In Francia, Hollande ha interpellato anche le opposizioni.
Lunedì Renzi riferirà in Parlamento. Auspico che in un momento storico come questo tutte le forze politiche diano prova di responsabilità. Anche se mi sembra non ci siano elementi di strumentalizzazione in queste ore. Serve un'Italia unita per avere maggiore influenza con le nostre proposte in Europa.

Si sta premendo sulla Gran Bretagna per i tempi di uscita.
Speriamo che la definizione delle questioni giuridiche e politiche avvenga prima possibile, per non restare nell'incertezza.

Il Daesh esulta.
La minaccia del terrorismo è una delle cause della paura.

I populismi hanno terreno fertile.
Quella della Brexit è una sveglia forte. C'è la consapevolezza di dover contrastare spinte disgregatrici con politiche concrete. Questa è la nostra priorità e dobbiamo anche dare un segnale forte a quella Generazione Erasmus di giovani britannici che ha votato massicciamente per restare nell'Ue.
Sandro Gozi

Il sottosegretario:

brexit
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