Governo italiano
lingua attiva: Italiano (Italia) ITA

Diritto d'asilo e lotta al terrore sono le priorità dell'Europa

9 maggio 2016

(articolo pubblicato sul Corriere della Sera)


L'Italia, insieme alle tre presidenze di turno dell'Ue - Paesi Bassi, Slovacchia e Malta, quest'ultima alla guida dell'Unione proprio nel primo semestre 2017 - ha lanciato a La Valletta l'iniziativa Da Roma a Lisbona ed oltre per preparare il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, nel 2017, con l'obiettivo di discutere e rilanciare il progetto europeo.

Il Portogallo sta celebrando il trentesimo anniversario del proprio ingresso nell'Unione Europea promuovendo dibattiti in tutto il Paese. L'iniziativa 30 anni di Unione Europea, 10 dibattiti vuole aprire un dibattito con i cittadini portoghesi sui cambiamenti avvenuti nel Paese negli ultimi tre decenni e raccogliere le loro opinioni sul futuro del Portogallo.

Cosa unisce le due iniziative? L'Europa. L'appartenenza all'Unione Europea, spazio di pace, democrazia e solidarietà. Ma anche l'obiettivo di celebrare queste date, che hanno un significato così profondo per l'Ue, promuovendo un nuovo dibattito sul futuro dell'Europa.

Negli ultimi tempi la situazione non è stata per niente facile. L'emergenza rifugiati, la crisi dell'euro, gli attacchi terroristici, i dubbi britannici, l'emergere di movimenti nazionalisti xenofobi hanno portato l'Europa a interrogarsi sul proprio presente e sul proprio futuro. Ma non dobbiamo esitare o farci intimidire. Al contrario, dobbiamo contrattaccare. Agli euroscettici rispondiamo con fermezza: non abbiamo bisogno di meno Europa, ma di un'Europa migliore e più efficace. Ad un'agenda euroscettica, replichiamo con un'agenda di integrazione più forte. Abbiamo bisogno di un dibattito politico che rilanci l'Europa e riconquisti la fiducia dei cittadini nel progetto europeo. È il nostro compito, tanto urgente quanto difficile.

Dobbiamo lavorare insieme, con coraggio, con solidarietà e con una nuova visione del futuro. Il populismo, la paura, la miopia, l'egoismo non devono e non possono bloccarci. Dobbiamo riformare l'Unione e rafforzare la costruzione europea con un rinnovato impegno delle istituzioni comuni e un dialogo permanente tra tutti gli Stati membri interessati.

Questa crisi deve avere, dopo tutto, anche un aspetto positivo: renderci tutti più consapevoli della necessità di una vera politica transnazionale, di strumenti politici nuovi e più semplici, di procedure più efficaci e regole più snelle.

Conosciamo le priorità più immediate: una riforma del sistema di asilo per rispondere in modo più giusto e più rapido a questa sfida, evitando drammi come quelli a cui abbiamo assistito troppe volte nel Mediterraneo. E un'azione credibile e coordinata contro il terrorismo, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e dello stato di diritto. Dobbiamo poi rilanciare il dibattito sull'Unione economica e monetaria, da completare e rafforzare.

Abbiamo già compiuto alcuni passi molto importanti, come ad esempio l'Unione Bancaria o il Meccanismo di Vigilanza Unico. Ma non basta. Le disparità tra le economie dei vari Stati membri permangono in assenza di processi adeguati per raggiungere una vera convergenza economica e sociale. E nel contesto del semestre europeo dobbiamo fare molto di più per incoraggiare la crescita economica e creare lavoro, tenendo conto delle specificità di ciascun Stato membro. Così come dobbiamo accelerare e intensificare i nostri sforzi per completare il mercato interno, aprendo nuovi mercati e moltiplicando le opportunità europee: l'Unione Digitale e l'Unione Energetica devono pertanto diventare presto una realtà.

Dibattere del nostro futuro comune, farlo il 9 maggio ricordando la Dichiarazione di Robert Schuman, lascia spazio anche alla critica costruttiva. E noi saremo sempre critici ogni volta che l'Unione Europea non agirà con la necessaria rapidità e solidarietà. Citando Jacques Delors: «La chiave del successo risiede in più Europa, nella quale ognuno di noi troverà ragioni di speranza per un'azione efficace. O ci salviamo tutti insieme o andremo alla deriva»

Sandro Gozi* e Margarida Marques**

*Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei
** Segretario di Stato portoghese per gli Affari europei

Roma 2017
Torna all'inizio del contenuto