Governo italiano
lingua attiva: Italiano (Italia) ITA

Esplora contenuti correlati

Seminario su Europa Stato di diritto e stato dei diritti

3 ottobre 2016

Lunedì 3 ottobre 2016, presso la Sala Koch del Senato della Repubblica, si è svolta la conferenza "Europa: Stato di diritto e stato dei diritti".

L'evento organizzato dal Dipartimento Politiche Europee nel quadro delle iniziative dedicate alla celebrazione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma che cadrà il 25 marzo 2017, ha inteso promuovere un dibattito di ampio respiro sul rispetto dello Stato di Diritto all'interno dell'Unione Europea.

I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali di Pietro Grasso, Presidente del Senato, che ha esortato i protagonisti della politica a "rifondare culturalmente e politicamente l'Unione ripartendo dalla nostra comune storia e identità. I principi inscritti nel Trattato sull'Unione non sono frutto di un'opera creativa, ma esprimono il comune e assoluto ripudio per le guerre, le atrocità, le persecuzioni, le offese alla dignità umana che tutti gli europei avevano vissuto". Alla vigilia del 60 anniversario dei Trattati di Roma, "viviamo giorni di amarezza e preoccupazione per il riemergere di egoismi, nazionalismi, populismi e xenofobie che la storia sembrava avere superato per sempre. La gestione della crisi economica, dei flussi migratori e degli squilibri geopolitici che minacciano l'Europa ai confini orientali e meridionali, hanno rivelato una grave debolezza politica dell'Unione che dobbiamo affrontare con realismo e determinazione".

A seguire, è intervenuto Sandro Gozi, Sottosegretario per le Politiche e gli Affari europei, che ha sottolineato che "per rilanciarsi l'Europa deve riscoprirsi unita nel rispetto delle sue fondamenta, cioè dei diritti e dello Stato di diritto. La solidarietà tra gli Stati membri non è un'opzione. La solidarietà non è 'flessibile', come alcuni pensano. E' al tempo stesso un'applicazione del Trattato di Lisbona e una responsabilità condivisa, un principio vincolante e un valore fondamentale. Non è certo, ad esempio, rinunciando alla nostra libertà di circolazione, che aumenteremo la nostra sicurezza".

Oggi in Europa, ha proseguito Gozi, "ci sono forze politiche in crescita che invocano la pena di morte, che vogliono mandare all'aria Schengen, che non riconoscono i valori universali ribaditi della Carta dei diritti fondamentali di Nizza, che vogliono 'sbattere fuori' tutti coloro che sono 'diversi'. Rappresentano la risposta sbagliata a una crisi economica e sociale senza precedenti che rischia di fiaccare i principi stessi della democrazia. Se la nostra unione non saprà adattarsi e reagire alla realtà che cambia velocemente e in maniera talmente repentina da sembrare perfino violenta, rischierà di non avere futuro".

Il dibattito è proseguito con gli interventi di Giuliano Amato (Giudice della Corte Costituzionale), Harlem Désir (Ministro francese per gli Affari Europei), Bert Koenders (Ministro olandese degli Affari Esteri), Didier Reynders (Ministro belga per gli Affari Esteri e gli Affari Europei), Nikos Xydakis (Ministro greco degli Affari Europei), Margarida Marques (Segretaria di Stato portoghese con delega agli Affari Europei), Emma Bonino (Ex Commissaria europea e Ministro degli Affari Esteri) e Michael O'Flaherty (Direttore dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'UE).

L'evento si è soffermato sul tema del monitoraggio di tale rispetto anche nei confronti degli Stati che sono ormai entrati a far parte dell'UE, sui meccanismi previsti a tal fine - come quello del "dialogo politico" all'interno del Consiglio, adottato per iniziativa della Presidenza italiana nel dicembre 2014 - e sul loro possibile rafforzamento.

Principio fondamentale delle tradizioni costituzionali degli Stati Membri dell'Unione e valore fondante riconosciuto nei Trattati UE, lo Stato di Diritto ed il suo rispetto restano un parametro fondamentale per quei Paesi che desiderano aderire all'Unione.

Per saperne di più

torna all'inizio del contenuto
Torna all'inizio del contenuto