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Gozi: pronti a mediare per Atene. «Tsipras? In Italia si chiama Renzi»

26 gennaio 2015

(intervista di QN - Giorno, Carlino, Nazione - al Sottosegretario Gozi)

 

«In Italia credo che nessuno incarni la volontà di cambiamento come fa Tsipras in Grecia. Anzi, uno c'è: si chiama Matteo Renzi». Parola del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei Sandro Gozi.

Sottosegretatio, che ripercussioni si aspetta dalla vittoria di Syriza in Grecia?
«Questa è piu una vittoria di Tsipras che di Syriza. Il leader greco mi è sembrato maturato rispetto agli inizi, anche lui vuole 'cambiare verso' all'Europa, ha usato proprio queste parole. Del resto non c'è dubbio che in questi anni la Troika 'uno', sotto la guida di Barroso e 0lli Rehn, abbia chiesto sacrifici eccessivi al popolo ellenico, con tagli assolutamente ideologici come quello dei salari nel settore privato. Vedremo le prime mosse di Tsipras e, da lì, si capirà la risposta delle istituzioni europee».

In che senso?
«Tsipras ha detto molte cose. In sostanza, lui vuole rimanere dentro l'euro ma pretende che la Troika resti fuori dalla Grecia: è una cosa possibile, ma servono mesi di negoziati delicati. Per intenderci: il debito greco è esploso, Tsipras vuole rinegoziarlo, dovrà dire quali sono concretamente i modi per farlo, se proporre una dilazione e di che tipo, ad esempio. La prima mossa è sua».

L'Italia puà svolgere un ruolo di mediazione?
«Assolutamente si, in parte perché siamo creditori della Grecia come gli altri Paesi europei, in parte perchè stiamo uscendo dalla crisi da soli, senza aver ricevuto un euro da nessuno, ma anzi mettendo sul piatto 40 miliardi per il piano salva-Stati. Inoltre, l'Italia di Renzi ha dato un contributo importante nell'allentamento delle politiche di austerità».

Il governo può davvero rivendicare un ruolo importante nel cambio di passo europeo?
«Se Juncker è pronto a liberare gli investimenti, se Draghi ha usato il Quantitative easing immettendo moneta fresca, se si parla di flessibilità dei conti pubblici, l'Italia di Renzi ha meriti importanti: per questo siamo titolati a un ruolo di mediazione tra Bruxelles e Berlino, da una parte, e Atene, dall'altra».

Come può aiutarvi Atene?
«La Grecia puo darci una mano per dire addio all'austerità: tema su cui, nel semestre italiano, siamo stati all'avanguardia».

Gli allarmi di analisti e banchieri sul possibile crollo dei mercati sono esagerati o la spaventano?
«Ho trovato che il dibattito Grexit, sull'uscita del Paese ellenico dall'euro, abbia costituito spesso una pesante interferenza sulla politica interna della Grecia. E credo che abbia contribuito a rafforzare l'immagine di Tsipras come giovane uomo che incarna la vera possibilità di cambiamento. Certo, alcune sue proposte, come la riassunzione dei dipendenti pubblici licenziati, mi sembrano demagogiche, ma oggi ci sono in campo strumenti - penso al meccanismo europeo di stabilità e allo stesso Quantitative easing - che possono difenderci da eventuali scosse ai mercati».

Quindi la vittoria di Tsipras può contribuire al cambiamento delle politiche europee?
«Vedremo, può essere un tassello importante. Anche ad abbattere un altro tabù, dopo l'austerità, ovvero quell'unità dei bilanci e della politica economica che l'Europa ricerca ma non ha ancora trovato».

In Italia Tsipras viene esaltato dalla sinistra critica verso il Pd. Non à curioso che da parte vostra ci sia questa sintonia?
«Non siamo ostili a Tsipras: credo sarà radicale nella politica interna greca e riformatore in Europa, nel solco che abbiamo contribuito a tracciare. Però...»

Però?
«Nel nostro Paese, una lista Tsipras alle Europee ha già raccolto il 4%, un decimo di quanto ha totalizzato il Pd. Più saremo efficaci nella spinta di cambiamento in Europa, meno spazio (che vedo già ridottissimo) ci sarà per esperienze simili in Italia».
di Andrea Ronzi

Grecia
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