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«Europarlamento assurda la doppia sede, i tempi sono cambiati»

9 aprile 2014

Intervista al Messaggero


Il premier italiano Matteo Renzi ha chiesto una spending review per l'Unione europea. Ma si è sentito rispondere: i tagli li abbiamo fatti, forse non avete studiato. Riferimento alla sforbiciata che ha ridotto le risorse per il bilancio 2014-2020. Sandro Gozi, esponente del Partito democratico, è il sottosegretario alle Politiche europee.

Sottosegretario Gozi anche lei come Renzi pensa che di sprechi ce ne siano invece ancora tanti?
«Io credo che ci siano ancora molte cose da rivedere nel funzionamento. Da una parte, va detto, ci sono aspetti positivi: ad esempio la spesa per il personale che si attesta tra il 5 e il 6% mentre da noi oscilla tra il 25 e il 40%. Dall'altra però ci sono settori che vanno razionalizzati»

Quali?
«Uno su tutti: che senso ha spostare una volta al mese il Parlamento da Bruxelles a Strasburgo e solo perché la Francia tutte le volte che se ne parla pone il veto? Capisco che ai francesi possa dispiacere ma è a tutti gli effetti un doppione. Poi ci sono le spese per le consulenze. Il personale comunitario è di altissima qualità eppure c'è un larghissimo ricorso alle consulenze esterne. Con tutto il mondo che vi gravita intorno. Non si giustifica. Molte mansioni potrebbero essere affidate ai funzionari interni realizzando risparmi molto importanti».

Si parla di ridurre lo stipendio dei manager. Il principio vale anche per i funzionari Ue?
«Il tema è molto scivoloso: sono stipendi che andrebbero confrontati con quelli delle società multinazionali. Però una verifica sarebbe necessaria e all'occorrenza non sarebbe male dare il buon esempio. Ma più in genere credo che sia importante vedere dove si può radicalmente eliminare la spesa».

Si riferisce a qualcosa in particolare?
«Con istituzioni così radicate e con altissime competenze interne si è visto negli ultimi anni il proliferare delle agenzie esecutive anche, voglio dirlo, su spinte sbagliate dei governi europei. Mi riferisco per fare qualche esempio a Frontex a Varsavia o ai Brevetti ad Alitante ma anche all'Agenzia per la Sicurezza alimentare di Parma».

Ci sarebbe una mezza rivolta, a cominciare da Parma.
«Lo so bene. Ma bisogna capire che tutti devono assumersi le responsabilità. Tutto quello che fino a ieri era possibile oggi non lo è più. E dobbiamo dirlo: queste agenzie oggi potrebbe integrarsi e questo porterebbe grandi risparmi».

Che cosa risponde a chi dice che Matteo Renzi è ancora troppo giovane. E che prima di parlare di tagli deve studiare?
«Che sta arrivando il tempo del cambiamento e deve adeguarsi. Il nostro governo non studia: queste cose le sta facendo».

Claudio Marincola

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