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«All'Ue serve una sberla. Ma non dagli euroscettici»

13 maggio 2014

(intervista del Giorno/Resto del Carlino/Nazione al Sottosegretario Sandro Gozi) 

É letteralmente da una vita che Sandro Gozi si occupa di politiche europee. Fresco autore di «L'Urgenza europea» (Bonanno Editore), il sottosegretario agli Affari europei è senz'altro un europeista, ma non è questa l'Europa che vuole.

Sottosegretario Gozi, Enrico Letta dice che l'insorgere dei populismi farà bene all'Europa.
Dunque bisogna votare Cinquestelle?

«Non credo proprio che Letta intendesse dire questo. É invece certo che tra chi, come Grillo, vuole rovesciare il tavolo europeo finendo poi in un limbo, e chi, come il Pd, chiede invece un radicale cambiamento, il voto renderà chiaro che la maggioranza dei cittadini italiani ed europei è contro l'esistente...».

Sarà uno choc utile?
«Sarà una sberla necessaria. Utile per scuotere le istituzioni europee dal torpore che da anni le tiene lontane dalla gente, e per modificare un sistema che oggi favorisce solo i paesi che non sono in crisi. Cioè la Germania».

Quali saranno le proposte dell'Italia durante il semestre di presidenza?
«Prima di tutto, rompere con le regole a taglia unica: rigide e uguali per tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche nazionali. Vogliamo passare dall'economia della finanza all'economia reale, pensi che solo col mercato unico digitale avremmo un aumento del pil europeo di 260 miliardi. E sarebbe anche opportuno avviare una riflessione sulla possibile riforma delle istituzioni europee».

A proposito, la Merkel non dà per scontato che a divenire presidente sarà il candidato del partito più votato.
«La Germania ha un atteggiamento miope e autolesionista. Ci mancherebbe solo che, dopo le elezioni, i governi si imbarcassero in uno scontro di potere sulla designazione del presidente della Commissione. Oltre a paralizzare il semestre di presidenza italiana, sarebbe il migliore aiuto a chi spera nella distruzione dell'Europa».

Il vero aiuto agli euroscettici l'hanno dato gli europeisti convinti di poter costruire qualcosa senza politica né consenso...
«Sono assolutamente d'accordo, è stato un errore e di quell'errore dobbiamo imparare la lezione: l'Europa avrà un futuro solo rispettando la politica e coinvolgendo i cittadini».

Il commissario uscente Tajani dà per scontata l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia per i pagamenti della Pa.
«Mi pare a dir poco discutibile che un commissario europeo che si mette in aspettativa per candidarsi, parli in chiave elettoralìstica di dossier che torneranno nelle sue competenze prima del passaggio delle consegne col successore».

Stile a parte, Tajani dice il vero?
«L'Italia sta dando attuazione alla direttiva europea sui pagamenti della Pubblica  amministrazione, se, in veste di commissario uscente, Tajani riterrà di aprire una procedura di infrazione, ne prenderemo atto. Ma sarà una decisione sbagliata e dannosa per il Paese».

di Andrea Cangini

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