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UE, Gozi: Stato di diritto e dei diritti. Vertice a Chigi e meeting al Senato con Grasso, Bonino e Amato

30 settembre 2016

“La difesa dello Stato di diritto è una priorità europea e dobbiamo fare di tutto perché lo resti nonostante i continui attacchi degli xenofobi e nazionalisti. E' per questo che lunedì - in un vertice UE ad hoc a Palazzo Chigi e poi in una conferenza al Senato – discuteremo della revisione del meccanismo di monitoraggio annuale, introdotto sotto il semestre europeo dell'Italia. Siamo convinti che vada rafforzato. Proponiamo che si faccia il punto, ogni anno, sulla situazione di 5 Paesi dell'UE scelti perché ritenuti prioritari per le loro specifiche buone prassi o le loro criticità in materia di Stato di diritto".

Così il Sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi commentando i temi sul tavolo lunedì 3 ottobre a Roma. In mattinata è previsto un vertice a porte chiuse a Palazzo Chigi con i Ministri e i Sottosegretari alle Politiche europee di Austria Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Slovacchia, Irlanda e loro rappresentanti. E poi una conferenza internazionale a Palazzo Madama alle 15:00 dal titolo "Europa: Stato di diritto e Stato dei diritti" arricchita dagli interventi del Presidente Grasso, di Giuliano Amato e di Emma Bonino.

"Lo Stato di diritto – ha aggiunto il sottosegretario Gozi - va rafforzato perché il rispetto dei diritti fondamentali è la linfa che dovrebbe tenerci uniti. Perché solo garantendone il rispetto all'interno dei paesi membri, l'Unione ha la forza e la credibilità per chiedere altrettanto al di fuori dei suoi confini politici, a partire da tutti i paesi che sono candidati all'adesione. Perché aborriamo il doppio standard dei controlli occhiuti sui conti pubblici e della distrazione o ancor peggio dell'indifferenza sui diritti fondamentali. Perché l'UE non ha ancora aderito alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) come consentirebbe il Trattato di Lisbona e come siamo convinti debba fare vincendo le numerose resistenze al riguardo. A sessant'anni dal Trattato di Roma, per rilanciarsi l'Europa deve riscoprirsi unita nel rispetto dello Stato di diritto. La solidarietà tra gli Stati membri non è un’opzione, ma l'applicazione del Trattato di Lisbona e una responsabilità condivisa: un principio vincolante e un valore fondamentale".

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