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Public diplomacy

26 giugno 2010

Si è svolto a Gozo (Malta) il 1 giugno 2010, alla vigilia della sessione plenaria di primavera del Club di Venezia, un workshop del Club sulla public diplomacy, introdotto e moderato da Klavs Holm (sottosegretario di Stato alla public diplomacy, Ministero affari esteri, Paesi Bassi) e Richard Morgan (direttore dell'unità di public diplomacy, Ministero degli affari esteri, Regno Unito). 

Nel corso dei lavori, si è discusso dell'attuale significato dell'espressione public diplomacy, quale insieme delle attività intraprese da uno Stato per comunicare con il pubblico estero. In un mondo sempre più globalizzato, rivolgersi all'opinione pubblica di altri Paesi è diventata una priorità, che investe settori molteplici. Nella sua relazione, Klavs Holm ha proposto un bilancio delle attività danesi - sul piano della comunicazione istituzionale dell'evento - in occasione della conferenza sui cambiamenti climatici COP-15, ospitata da Copenaghen nel dicembre 2009.  

Il workshop si è occupato, tra l'altro, di nation branding e di azioni per combattere gli stereotipi nazionali. Su quest'ultimo aspetto, il rappresentante del governo croato Zvonimir Frka-Petesic ha presentato un video che promuove il turismo e gli aspetti positivi del suo Paese, cercando di far dimenticare le scene di guerra ancora vive nell'immaginario collettivo europeo; Roxana Milom ha illustrato la campagna del governo romeno"Romanians in Europe", condotta nel 2009 in Spagna e in Italia, Paesi in cui vivono complessivamente due milioni di cittadini romeni; la lussemburghese Anne Breistroff ha presentato un videoclip (parte di un'ampia campagna finanziata dal governo e diffusa anche attraverso i social media) che promuove un'accattivante immagine della vita nel suo Paese, al fine di sostituire quella - prevalente nel pubblico europeo - del Lussemburgo come paradiso fiscale.  

Per quanto riguarda la public diplomacy esercitata in contesti politici in trasformazione, Filippo La Rosa(Ministero degli affari esteri italiano) ha parlato delle iniziative condotte dall'unità di public diplomacy della Farnesina (costituita di recente e composta da un piccolo gruppo di diplomatici) nei Balcani occidentali e in Afghanistan. Si è scelto di rivolgersi principalmente alle giovani generazioni e trasmettere loro un'immagine positiva del nostro Paese, intervenendo sui blog e sui media digitali, oltre che attraverso i programmi tv e la stampa. L'Italia svolge anche un'azione di mediazione culturale (ad esempio con i gruppi tribali indigeni), resa possibile dall'esperienza e dalla conoscenza del territorio e della popolazione. 

Un altro tema affrontato nel corso dei lavori è stato il place branding, ossia la promozione identitaria di un luogo o di una città presso pubblici esteri. Sono state presentate, ad esempio, le iniziative per sostenere Liverpool e Londra all'Expo di Shangai, Istanbul come capitale europea della cultura 2010, la riqualificazione di Graz e Linz.

In conclusione, i partecipanti al workshop si sono sono ripromessi di continuare a lavorare sul tema della public diplomacy, proseguendo analisi e scambi di esperienze nel campo più specifico della promozione dei valori europei, anche alla luce delle future competenze del nuovo SEAE (Servizio europeo per l'azione esterna).   

 

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