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Via libera del Consiglio dei Ministri al recepimento di 16 direttive UE

28 febbraio 2014

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame definitivo, a seguito dell'acquisizione dei pareri prescritti, 16 decreti legislativi che recepiscono le seguenti direttive europee:


Protezione degli animali utilizzati a fini scientifici
Il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici introduce disposizioni che mirano alla sostituzione e alla riduzione dell’uso di animali nelle diverse procedure e al miglioramento dei metodi di allevamento, sistemazione, cura ed uso, nonché norme relative alla loro origine, marcatura, cura, sistemazione e soppressione, all’attività degli allevatori, dei fornitori e degli utilizzatori. Gli obiettivi perseguiti sono, nell’immediato, assicurare un elevato grado di protezione degli animali coinvolti e nel lungo periodo operare con l’obiettivo della loro completa sostituzione con metodi alternativi.


Diritto all'interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali

La direttiva europea 2010/64 sul diritto all’interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali è un ulteriore passo avanti nel rafforzamento delle garanzie processuali di indagati ed imputati, necessario per facilitare il riconoscimento reciproco delle sentenze e delle decisioni giudiziarie. Scopo del provvedimento è rendere effettivo, per gli indagati e gli imputati che non parlano la lingua italiana, il diritto ad esercitare appieno nel processo penale i diritti di difesa, garantendo loro l'assistenza gratuita dell'interprete e del traduttore fin dall'inizio delle indagini preliminari.


Emissioni industriali: prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento

Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali ad elevato potenziale inquinante (Industrial Emissions Directive) derivanti da attività energetiche, produzione e trasformazione di metalli, industria dei prodotti minerali, industria chimica, gestione rifiuti, allevamento di animali ecc., con la quale sono state riviste e refuse in un unico testo altre direttive sulla materia. Sono escluse dal campo di applicazione le attività di ricerca e sviluppo e le sperimentazioni di nuovi prodotti. In particolare il provvedimento prevede obblighi fondamentali per le installazioni industriali, riordino delle competenze in materia di rilascio di autorizzazioni, disposizioni specifiche per alcune tipologie di impianti (di incenerimento, di coincenerimento di rifiuti, impianti che utilizzano solventi, ecc.), valori limite di emissione per i grandi impianti di combustione e sistema di ispezioni ambientali delle installazioni interessate e revisione di quello sanzionatorio per prevenire violazioni delle autorizzazioni.


Cooperazione amministrativa nel settore fiscale

La direttiva europea 2011/16 in materia di cooperazione amministrativa nel settore fiscale abroga la direttiva 77/799/CEE. Il provvedimento è concepito con i seguenti obiettivi:

  • intensificare i contatti diretti tra gli uffici locali o nazionali degli Stati membri responsabili della cooperazione amministrativa, la cui carenza riduce l’efficacia della cooperazione;
  • garantire lo scambio di informazioni in materia fiscale nella misura più ampia possibile attraverso la norma di «prevedibile pertinenza» che, nel contempo, assicura che gli Stati membri non possano procedere a richieste generiche di informazioni o richiederne se non pertinenti alle questioni fiscali di un contribuente;
  • favorire, previa autorizzazione, la presenza sul territorio di uno Stato membro di funzionari dell’amministrazione fiscale di un altro Stato membro e, in presenza di un interesse comune o complementare, la possibilità di un controllo simultaneo da parte di due o più Stati membri mediante accordo reciproco e su base volontaria.



Diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera e misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro
Il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea 2011/24 riguardante l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, nonché della direttiva europea 2012/52/UE che comporta misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro, mira a:

  • rendere effettivo l’esercizio del diritto di fruire delle migliori cure prestate nelle strutture sanitarie di uno dei Paesi dell'Unione Europea;
  • a garantire la libertà di scegliere da chi ricevere assistenza sanitaria;
  • a ottenere continuità delle cure prescritte attraverso il riconoscimento delle prescrizioni farmaceutiche emesse in un altro Stato membro dell’Unione;
  • a favorire una maggiore cooperazione con gli Stati membri per migliorare il livello di qualità e sicurezza delle cure;
  • a valorizzare le strutture di "eccellenza" del Servizio sanitario nazionale;
  • a rendere più competitivo il sistema sanitario italiano nel contesto europeo.



Prevenzione e repressione della tratta di esseri umani e protezione delle vittime

Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime esostituisce la decisione quadro 2002/629GAI. L’intervento normativo prevede misure:

  • repressive, volte al rafforzamento della tutela penalistica dei reati di riduzione e mantenimento in schiavitù o in servitù e di tratta di persone;
  • di protezione delle vittime. Si segnalano, la previsione contenente una disciplina di particolare tutela per le vittime minori di età, la previsione di un diritto all’indennizzo per le vittime, l’individuazione del Dipartimento per le Pari opportunità quale organismo di indirizzo e di coordinamento degli interventi in materia, l’adozione di un piano nazionale di azione contro la tratta ed il grave sfruttamento di esseri umani.



Gestori di fondi di investimento alternativi

La direttiva europea 2011/61, sui gestori di fondi di investimento alternativi, modifica le direttive 2003/41/CE e 2009/65/CE e i Regolamenti (CE)n.1060/2009 e (UE)n.1095/2010. La direttiva definisce le norme in materia di autorizzazione, funzionamento e trasparenza dei gestori di fondi di investimento alternativi (GEFIA) che gestiscono e/o commercializzano fondi di investimento alternativi (FIA) nell’Unione.


Restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche

La direttiva europea 2011/65, in materia di restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, mira a:

  • rendere più chiaro l’assetto normativo e semplificarne il funzionamento;
  • migliorare l’attività di controllo sull’applicazione delle disposizioni in vigore;
  • garantire l'adeguamento al progresso scientifico, sul presupposto che la scarsa chiarezza di disposizioni e definizioni, oltre a causare diversità di approccio da parte degli Stati membri in materia di conformità dei prodotti, è fonte di possibili duplicazioni delle procedure dovute a differenti normative degli Stati dell'Unione, nonché di costi amministrativi superflui.



Gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi

Lo schema di decreto recepisce la direttiva 2011/70/EURATOM, che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, con l’obiettivo di definire la classificazione nazionale dei rifiuti radioattivi presenti e futuri nel contesto degli standard internazionali e verificarne le misure di sicurezza, tenuto conto che la gestione di essi è parte integrante di una politica di utilizzo sicuro e sostenibile dell’energia nucleare per la produzione di energia elettrica e delle radiazioni ionizzanti nel campo della medicina, dell’industria, dell’agricoltura, della ricerca.


Tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l’uso di alcune infrastrutture

La direttiva europea 2011/76 modifica la direttiva 1999/62/CE in materia di tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l’uso di alcune infrastrutture. Le nuove norme intervengono per promuovere una politica dei trasporti sostenibile e favorire l’istituzione di meccanismi equi d’imputazione dei costi di utilizzo delle infrastrutture alle imprese di trasporto, al fine di eliminare distorsioni della concorrenza e di introdurre una più equa tariffazione basata sul principio “chi usa paga” e “chi inquina paga”; è prevista per gli Stati membri la possibilità di introdurre modulazioni dei sistemi di pedaggio che tengano conto anche dei cosiddetti “costi esterni” (da inquinamento atmosferico e acustico) connessi al tipo di strada o di veicolo.


Agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale

La direttiva europea 2011/82 intende agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale commesse da un veicolo immatricolato in uno Stato membro dell’Unione Europea diverso da quello in cui è stata commessa l’infrazione, con l’obiettivo di assicurare un elevato livello di protezione a tutti gli utenti della strada. La nuova normativa si applica in caso di riscontro di:

  • eccesso di velocità;
  • mancato uso della cintura di sicurezza;
  • inosservanza del semaforo rosso;
  • guida in stato di ebbrezza;
  • guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti;
  • mancato uso del casco protettivo;
  • circolazione su una corsia vietata;
  • uso di telefono cellulare o di altri dispositivi di comunicazione durante la guida.



Requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri

Lo schema di decreto legislativo attua la direttiva 2011/85/UE relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli stati membri. La direttiva disciplina una serie di disposizioni, procedure, norme e istituzioni inerenti alla conduzione delle politiche di bilancio dell’amministrazione pubblica. Prevede, altresì, meccanismi e regole che disciplinano le relazioni in materia di bilancio tra le autorità pubbliche e dispositivi di monitoraggio e analisi indipendenti intesi a rafforzare la trasparenza degli elementi del processo di bilancio.


Vigilanza supplementare sulle imprese finanziarie appartenenti ad un conglomerato finanziario

La normativa 2011/89/UE modifica le direttive 98/78/CE, 2002/87/CE, 2006/48/CE e 2009/138/CE, per quanto concerne la vigilanza supplementare sulle imprese finanziarie appartenenti ad un conglomerato finanziario. La disciplina tiene conto dell’esigenza di garantire la stabilità finanziaria del mercato interno attraverso il potenziamento della vigilanza supplementare sui conglomerati, soprattutto sotto il profilo dell’adeguatezza patrimoniale degli stessi nonché della gestione dei rischi di gruppo.


Lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile

La direttiva europea 2011/93 è relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile e sostituisce la decisione-quadro 2004/68/GAI. L’intervento è mirato a rafforzare l’efficacia sanzionatoria delle fattispecie incriminatrici in vigore, con la previsione di ulteriori circostanze aggravanti, il consolidamento degli strumenti di indagine informatica su ipotesi di reato (come l’adescamento di minori) per i quali non sono stati fino ad oggi utilizzabili, il potenziamento degli strumenti di controllo sociale attraverso l’accesso da parte del datore di lavoro ad informazioni sulla persona da assumere in occupazioni che implichino il contatto con minori, la possibilità di inserimento di indagati ed imputati in programmi di recupero per gli autori di reati sessuali.


Procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico

La direttiva europea 2011/98 è relativa ad una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di Paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di Paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro. Il provvedimento impone agli Stati membri dell’Unione di esaminare con un’unica procedura le domande di autorizzazione a cittadini stranieri a soggiornare e lavorare nel territorio e di rilasciare, in caso di esito positivo, un’autorizzazione unica al soggiorno e all’esercizio del lavoro subordinato. La parità di trattamento tra lavoratori stranieri e lavoratori di cittadinanza italiana in tutti i settori connessi all'occupazione (condizioni di lavoro, istruzione e formazione professionale, sicurezza sociale, etc.) mira da un lato a riconoscere che i cittadini stranieri contribuiscono, con il loro lavoro e i loro versamenti d'imposta, all'economia dell'Unione, dall'altro a ridurre il rischio di concorrenza sleale connesso all’eventuale sfruttamento dei cittadini stranieri. Nell’immediato, il recepimento della direttiva porterà ad una semplificazione procedimentale, nel medio periodo garantirà un complesso di diritti dei lavoratori stranieri che soggiornano in uno Stato membro analoghi a quelli dei lavoratori nazionali in tutti gli ambiti che abbiano a che fare con l’occupazione, riducendo il rischio di concorrenza sleale.


Medicinali per uso umano

La direttiva europea 2012/26 (limitatamente all’articolo 1, paragrafi 1, 5 e 12), modifica la direttiva 2001/83 per quanto riguarda la farmacovigilanza e mira a rendere più corretto il funzionamento del mercato del settore con una maggiore trasparenza ed efficienza del sistema laddove siano stati individuati problemi di sicurezza, nonché ad individuare più in maniera più dettagliata gli obblighi del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio, con particolare riferimento ai motivi per i quali ritiene di dover interrompere temporaneamente o definitivamente la commercializzazione di un medicinale sul territorio nazionale. Il provvedimento impone tra l’altro che il foglio illustrativo contenuto nelle confezioni dei farmaci sia redatto in maniera comprensibile e chiaramente leggibile nella lingua ufficiale, obbligo che può venire meno qualora il farmaco sia fornito direttamente al paziente o sussistano gravi limitazioni alla sua disponibilità.

(fonte: Governo)

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