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Tessera professionale europea, più mobilità dei lavoratori nell'UE

1 dicembre 2014

Convegno Tessera Professionale EuropeaSi è svolta oggi a Roma una conferenza dedicata alla 'Tessera professionale europea', organizzata dalla Commissione europea e dal Dipartimento Politiche Europee. L'iniziativa rappresenta la tappa italiana del Single Market Forum', un ciclo di appuntamenti in diverse città europee promosso dalla Commissione europea, in collaborazione con gli Stati membri, al fine di raccogliere dati e informazioni da operatori e imprese impegnati nell'attività transfrontaliera.

La Tessera professionale europea (EPC) è una procedura elettronica per il riconoscimento delle qualifiche professionali tra i paesi dell'UE. La sua introduzione consentirà di semplificare l'iter seguito dalle autorità nazionali per riconoscere la qualifica di un professionista ottenuta nel proprio Paese UE. Un meccanismo più semplice, la possibilità di seguire l'andamento della propria domanda online, meno burocrazia e tempi più rapidi. Per chi vuole stabilirsi in un altro Paese o esercitarvi la propria professione solo temporaneamente, la tessera può rappresentare realmente una grande innovazione.

"La tessera favorirà una maggiore mobilità dei lavoratori all'interno del mercato unico - ha spiegato Diana Agosti, Capo Dipartimento Politiche Europee - e più mobilità significa maggiori opportunità per i cittadini europei. La Presidenza italiana dell'Unione Europea ha posto come priorità del proprio semestre la centralità del mercato interno, ancora oggi così poco valorizzato per quello che può rappresentare in termini di crescita e occupazione".

"L'Europa non ha tempo e se noi siamo lenti non sarà certo il resto del mondo ad aspettarci", ha avvertito Pierre Delsaux, vice Direttore generale 'Mercato interno, industria e PMI' della Commissione europea. Il settore dei servizi costituisce in particolare una leva fondamentale per lo sviluppo del mercato interno. In Europa incide per quasi il 70% del prodotto interno lordo e per il 68% dell'occupazione. Ma i margini di crescita sono enormi. Secondo una analisi della Commissione europea, se la direttiva servizi venisse applicata in tutta Europa in modo più efficiente, in cinque anni vi sarebbe una crescita del Pil pari al 3%.

"Prendiamo il settore degli appalti pubblici - ha spiegato Delsaux - dove il passaggio a un sistema elettronico (dalla pubblicazione al pagamento) sarebbe fonte di fortissimi risparmi. L'attuazione della norma che prevede la procedura elettronica scade tra quattro anni: questi risparmi possono attendere tutto questo tempo? In Europa, c'è un paese che è leader in questo settore e non è la Germania o l'Estonia, come potrebbe esser facile pensare: ma il Portogallo. Questo vuol dire due cose: le regole ci sono e basta applicarle".

Analogo discorso vale per la Tessera professionale europea, uno strumento pratico, utile e capace di generare risparmi di tempo e risorse per autorità e cittadini. La misura del reale movimento dei professionisti all'interno dell'Unione lo offre il 'Database sui riconoscimenti professionali', uno strumento online pubblico della Commissione europea. Nell'UE, tra il 2005 e il 2013, le Autorità nazionali degli Stati membri hanno preso oltre 300mila decisioni su richieste di riconoscimento di qualifiche presentate dai professionisti europei: l'84% di tali decisioni sono state positive. Nello stesso arco temporale, 14.264 decisioni (il 79% con esito positivo) hanno riguardato professionisti italiani pronti a spostarsi in un altro Paese UE per esercitare la loro attività.

La tessera, una delle maggiori novità della direttiva 2013/55/UE, non sarà una 'carta fisica', ma la prova elettronica che il professionista ha superato ogni procedura per ottenere il riconoscimento della qualifica professionale nel suo Paese d'origine. La sua introduzione è prevista per il 2016.

"Due sono le domande a cui dare risposta per una corretta applicazione - ha sottolineato Lidia Germani, coordinatore nazionale qualifiche professionali del Dipartimento Politiche Europee - quali saranno i vantaggi per i professionisti e quale l'impatto sul sistema amministrativo italiano. La sfida sarà adeguare la capacità amministrativa di tutti i soggetti coinvolti (autorità competenti centrali e regionali, ordini e associazioni) nel gestire la procedura e i tempi stretti previsti dalla 'tessera'".

Come ha ricordato Martin Frohn, Capo Unità 'Libera circolazione dei professionisti, Mercato interno, industria e PMI' della Commissione europea, la tessera sarà inizialmente disponibile per quelle professioni che hanno manifestato interesse al termine di un'ampia consultazione conclusasi poche settimane fa. Si tratta delle professioni di infermiere, farmacista, fisioterapista, guida alpina e agente immobiliare. Ma la sua applicazione potrà essere estesa successivamente anche ad altre categorie professionali.

Ma perchè tra poco più di un anno la tessera diventi realtà, occorre ancora molto lavoro. "Il Dipartimento già da dicembre avvierà i tavoli per il recepimento della direttiva 2013/55/UE che introduce la tessera", ha anticipato Agosti. "Sarà anche importante - ha spiegato Anna Maria Villa, direttore generale del Dipartimento Politiche Europee - costruire reti di responsabili e referenti non solo all'interno delle pubbliche amministrazioni ma anche tra stakeholders e associazioni e avviare un dialogo formativo e informativo come oggi lanciato dalla Commissione europea. Il governo italiano ha ben presente l'urgenza e l'importanza della direttiva e contiamo di attuare il suo recepimento nell'ordinamento italiano nei tempi previsti".


Video della conferenza

tessera professionale europea , riconoscimenti professionali , mercato unico
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