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Tasse universitarie, la disparità regna in Europa

5 novembre 2014

studentiLa rete Eurydice, una piattaforma online della Commissione europea che si occupa di fornire informazioni e analisi riguardanti i sistemi e le politiche d'istruzione in Europa, ha recentemente pubblicato una relazione nella quale sono analizzate le disparità presenti nei Paesi europei rispetto ai livelli delle tasse universitarie, delle borse di studio e dei prestiti per gli studenti.

La relazione "National student fee and support systems in European Higher Education 2014/2015" (Tasse e sistemi di sostegno nazionali per gli studenti nell'istruzione superiore europea 2014/2015) evidenzia una variazione significativa del numero di studenti tenuti a pagare le tasse negli istituti di istruzione superiore finanziati con fondi pubblici.


Cosa emerge dalla relazione 

L'unico Paese ad aver recentemente abolito le tasse universitarie è la Germania, benché queste fossero state introdotte solo nel 2007. Ora, sono dieci i Paesi che non prevedono oneri a carico degli studenti (Cipro, Danimarca, Germania, Grecia, Malta, Finlandia, Svezia, Regno Unito/Scozia, Norvegia e Turchia).

Nel 2014 l'Estonia ha apportato modifiche sostanziali al proprio sistema di finanziamento, correlando le tasse ai risultati nello studio: a pagare sono solo gli studenti che non riescono a stare al passo con il piano di studi e che quindi non raggiungono i crediti obbligatori.

In Europa, è il Regno Unito il paese con le tasse universitarie più elevate, in seguito a una radicale revisione del sistema di istruzione superiore realizzata nel 2012. Le tasse non vengono tuttavia pagate immediatamente a differenza di quanto avviene in Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Paesi Bassi e Slovenia ma solo dopo la laurea, quando lo stipendio degli studenti supera una determinata soglia. Questo costituisce una singolarità in Europa.

Per quanto riguarda le borse di studio, un caso eclatante è l'Islanda, unico paese a non offrire alcun sistema pubblico di borse di studio.

In 35 sistemi di istruzione le borse di studio sono concesse ad alcuni o a tutti gli studenti in base alle necessità economiche, mentre 23 sistemi offrono borse di studio in base al merito, congiunto a una valutazione del rendimento accademico.

In circa metà dei Paesi interessati i prestiti per studenti sovvenzionati con fondi pubblici si rivelano importanti per aiutare lo studente ma spesso alcuni elementi del sostegno dipendono dalla situazione familiare generale e vengono erogati sotto forma di agevolazioni fiscali per genitori o di assegni familiari, e non indirizzati direttamente allo studente.


La situazione italiana

Nel nostro Paese, come rileva la ricerca, l'importo delle tasse differisce a seconda della situazione economica e sociale, il livello di studio, lo stato dei corsi, (full time o part time e l’anno di iscrizione) di ogni studente. In ogni caso, il totale delle tasse alla fine dell'anno non dovrebbe essere più alto del 20% del finanziamento pubblico.

Le borse di studio vegnono assegnate in base alla situazione economica e al merito accademico. L'entità della borsa varia per effetto di alcuni fattori. Ad esempio, oscilla (importi annui) dai quasi 2mila euro per gli studenti che vivono con i propri genitori ai poco più di 5mila per gli studenti che non vivono con i propri genitori. Non sono invece previsti in Italia prestiti o assegni familiari.

Peraltro, le recenti riforme adottate in ambito universitario prevedono significativi cambiamenti del sistema delle borse di studio: si punta a definire criteri di merito per la loro assegnazione e a favorire gli studenti provenienti da situazioni sociali ed economiche difficili.


Per saperne di più:
Relazione "National student fee and support systems in European Higher Education 2014/2015" [.pdf - EN]

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