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SOLVIT, Italia premiata. E la UE lancia strategia per le imprese

7 dicembre 2009

E' stato assegnato all'Italia il SOLVIT Business Award 2009, che premia il Paese che ha risolto il maggior numero di casi presentati da imprese. Si tratta di un importante riconoscimento per il lavoro del centro italiano segnalato anche tra quelli (con Austria, Lituania, Repubblica Ceca e Regno Unito) che nel 2008 hanno registrato un incremento sensibile di reclami.

Ma è in tutta l'UE che cresce il numero di coloro che si rivolgono alla rete per risolvere il proprio problema: a fine luglio scorso, i casi affrontati dai SOLVIT europei hanno superato la soglia di 1400 reclami, con un incremento del 68% nell'ultimo anno. Una crescita dovuta soprattutto ai cittadini che rappresentano quasi il 90% dei reclami all'esame del SOLVIT. Note meno positive arrivano dal mondo delle imprese. Secondo una ricerca svolta dalla Commissione europea, l'80% delle 440 imprese intervistate non hanno mai sentito parlare di SOLVIT anche se ne farebbe uso in caso di necessità. Tra luglio 2008 e luglio 2009, il numero delle persone che si sono rivolte al SOLVIT è cresciuto del 76%, mentre quello delle imprese appena del 25%. Anche se la situazione varia da Paese a Paese: in Svezia, Olanda e Germania il 40% dei casi esaminati sono di imprese. 

Bilanciare i casi di cittadini e delle imprese, è quanto chiede la Commissione europea che vuole lanciare un'azione per rafforzare la presenza del SOLVIT. Maggior presenza sui siti web, partnership con organizzazioni di settore, cooperazione con le altre istituzioni europee, alcune delle iniziative previste.

Quale vantaggio per le imprese possa rappresentare la presenza del SOLVIT è testimoniato dai tanti casi affrontati e risolti dal centro italiano. Eccone uno:

Una ditta svedese ha chiesto e ottenuto il rimborso dell'IVA senza però vedersi restituita la documentazione in originale presentata al fisco italiano. Si è quindi rivolta al centro SOLVIT svedese che ha ovviamente coinvolto il SOLVIT italiano.

L'VIII Direttiva CEE (79/1072/CEE) prevede che gli operatori economici residenti negli Stati membri della UE ed extra UE (Svizzera e Norvegia) possano richiedere il rimborso dell'IVA addebitata in relazione agli acquisti ed importazioni di beni mobili e di prestazioni di servizi. E' prevista una specifica procedura e la pratica è curata direttamente dal Centro Operativo di Pescara dell'Agenzia delle Entrate.

La Direttiva stabilisce che il rimborso debba avvenire entro sei mesi dalla data di presentazione della richiesta. Nel caso della ditta svedese, il fisco italiano ha rispettato i tempi nel procedere al versamento della somma dovuta, ma non ha fatto seguire al rimborso nè l'invio di una comunicazione formale nè la restituzione delle fatture. Rivolgendosi al SOLVIT ad inizio settembre scorso, la ditta ha ottenuto la documentazione il 30 settembre.

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