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Mercato interno, meno barriere per i cittadini europei

30 luglio 2014

ScoreboardMigliora il quadro di valutazione del mercato interno, termometro dell'attuazione da parte degli Stati delle norme UE che puntano a migliorare la vita, il lavoro e l'attività professionale dei cittadini europei.

L'Italia, in particolare, viene citata dal rapporto della Commissione europea per aver raggiunto il suo miglior risultato di sempre (0,7%) per quel che riguarda il deficit medio di recepimento, ovvero la percentuale delle direttive europee sul mercato unico non trasposte tempestivamente nell'ordinamento nazionale nel diritto nazionale. Il nostro Paese ha dimezzato il suo precedente deficit raggiungendo finalmente la media europea.

Buono anche il risultato del SOLVIT. L'Italia è con Spagna, Regno Unito, Francia e Germania tra i Paesi con maggior numero di casi trattati: oltre 200 nel 2012, il 96% dei quali risolti con successo.

Meno bene sul fronte appalti, invece, dove la Commissione europea ha confrontato diversi aspetti come il tasso di partecipazione degli offerenti (che offre una indicazione dei livelli di concorrenza e di burocrazia), l'accessibilità delle offerte agli offerenti e l'efficienza delle procedure di appalto. Qui, l'Italia ha ottenuto un 'cartellino rosso' e peggiore prestazione insieme a Grecia e Cipro.


Il grafico realizzato dalla Commissione europea mostra a colpo d'occhio il comportamento di ogni Paese sulle diverse aree monitorate: corretto recepimento delle direttive UE, procedure di infrazione, reti informative, reti di cooperazione amministrativa e di risoluzione dei problemi, appalti pubblici e servizi postali. In base alle prestazioni ottenute, ogni Stato ha ottenuto un cartellino verde, giallo o rosso.

I Paesi che hanno registrato le migliori performance in senso assoluto sono stati Estonia (8 cartellini verdi) e Finlandia (7 verdi). In generale, i Paesi UE hanno notevolmente migliorato le loro prestazioni rispetto alla precedente edizione del quadro di valutazione. Sono infatti 109 i cartellini verdi della Commissione UE (rispetto ai 99 del febbraio 2014), 106 i gialli (erano 94 lo scorso febbraio) e 20 i rossi (in calo, rispetto ai 30 di pochi mesi fa). Il confronto però non include i dati sugli appalti pubblici che vengono pubblicati ora per la prima volta.

Sul fronte infrazioni, il dato medio europeo di casi pendenti è leggermente aumentato, non accadeva dal novembre 2008. Un fatto che, sostiene la Commissione UE, dimostra come, dopo una costante diminuzione grazie - ad esempio - alla creazione di sistemi come SOLVIT e UE-Pilot, la situazione sembra essersi stabilizzata. Le principali preoccupazioni continuano ad essere prevalentemente nei settori dell'ambiente, della fiscalità e dei trasporti. Resta ancora alto il dato dell'Italia, 66 le infrazioni relative al mercato interno, fanalino di coda nell'UE, sebbene in diminuzione rispetto alla precedente rilevazione.

Per saperne di più:
Quadro di valutazione del mercato interno per l'Italia [EN]

appalti , infrazioni , mercato unico
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