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Lavoro, cercasi competenze in Europa

16 ottobre 2014

4 lavoratori che attraversano bandiere dell'UE © EUL'economia europea ha bisogno di far crescere la mobilità del lavoro, vale a dire la volontà e la capacità dei lavoratori di cambiare attività o di spostarsi verso altre regioni per motivi professionali. E' quanto emerge da una recente relazione congiunta UE-OCSE.

Con un previsto calo della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) di ben 7,5 milioni di persone tra il 2013 e il 2020, per restare competitiva l'Unione Europea deve utilizzare meglio le competenze degli immigrati.

La relazione UE-OCSE evidenzia l'importanza della mobilità professionale e dei flussi migratori per affrontare le sfide demografiche e il fabbisogno di competenze in Europa. Per mitigare gli effetti dell'invecchiamento della popolazione serve inoltre colmare il divario uomo-donna e attrarre un maggior numero di giovani e anziani nel mercato del lavoro.

Sebbene numerosi Paesi europei registrino una disoccupazione persistente e una crescente ostilità nei confronti dell'immigrazione, molte aziende fanno già fatica a soddisfare le loro esigenze di personale attingendo esclusivamente alla manodopera locale.

Da una recente indagine promossa da Eurofound  emerge che il 40% delle imprese europee hanno difficoltà a trovare lavoratori con le competenze richieste. Stando ai dati disponibili, nel prossimo decennio il fabbisogno di manodopera si concentrerà in professioni specifiche che richiedono competenze intermedie o elevate. Per rispondere alle future esigenze, la relazione delinea tre risposte programmatiche complementari:

  • accrescere la mobilità professionale all'interno dell'UE per garantire una migliore ripartizione delle competenze
  • favorire l'integrazione degli immigrati provenienti da paesi non europei per garantire un uso più intelligente delle loro competenze
  • attrarre i lavoratori migranti altamente qualificati di cui ha bisogno il mercato del lavoro dell'UE.

La relazione sottolinea la necessità di eliminare gli ostacoli alla mobilità del lavoro, perfezionando gli strumenti per far incontrare domanda e offerta di qualifiche, favorendo il riconoscimento dei diplomi stranieri e fornendo una formazione linguistica adeguata alle competenze degli immigrati nei paesi di destinazione.


Per saperne di più:
Mobilità dei lavoratori, le politiche dell'UE

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