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Infrazioni, a novembre 77 il numero dei casi a carico dell’Italia

27 novembre 2019

Sono 77 le procedure di infrazione a carico dell'Italia dopo le decisioni adottate dalla Commissione europea il 21 e 27 novembre scorsi. Si conferma così l'inversione di rotta nel trend delle procedure aperte nei confronti del nostro Paese, iniziata dal mese di settembre quando i casi erano 81.  

Il Collegio dei Commissari ha deciso, in particolare, la chiusura di due infrazioni e l'apertura di due nuove procedure.

 I due casi archiviati riguardano il mancato recepimento della direttiva di esecuzione 2019/523, che modifica gli allegati di una precedente direttiva sulle misure di protezione contro l'introduzione nell'Unione di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione; e il non corretto recepimento della direttiva 2015/1513 che modifica due precedenti direttive sulla qualità della benzina e del combustibile diesel e sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.

 Le due procedure aperte dalla Commissione europea sono invece relative a due mancati recepimenti: la direttiva 2018/410, che modifica una precedente direttiva per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio; e la direttiva 2019/782 che modifica la direttiva 2009/128/CE sulla definizione di indicatori di rischio armonizzati.

Delle 77 infrazioni aperte, gran parte (66) riguardano casi di violazioni del diritto dell'Unione Europea, mentre i settori più interessati sono ambiente (21 casi), fiscalità e dogane (11) e trasporti (5).

 

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