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Gozi: "Raccomandazioni UE confermano nostro lavoro su riforme strutturali"

3 giugno 2014

"E' andata bene, la Commissione conferma che quanto stiamo facendo sulle riforme strutturali è serio. E' vero che ci dice di farle più in fretta, ma non indica priorità diverse". E' il commento del Sottosegretario Sandro Gozi dopo la pubblicazione delle raccomandazioni UE all'Italia.

Intervistato da Repubblica, Gozi spiega: "Continueremo per la nostra strada perchè abbiamo sempre detto che le regole devono essere applicate con flessibilità e tenendo conto dell'economia reale. Non serve altra austerità, c'è bisogno di privilegiare le politiche per la crescita che poi andranno anche a vantaggio dei conti".

Nessun rischio di procedura di infrazione e di manovra correttiva: "Se la Commissione l'avesse voluta aprire, lo avrebbe fatto subito. Lo scostamento è minimo, per noi la decisione di non procedere subito esclude la necessità di qualsiasi manovra aggiuntiva".

Semmai, precisa Gozi in una intervista al Secolo XIX, "veniamo incoraggiati a proseguire le riforme e ad avviarne di nuove: penso alla riforma della Pa e della giustizia civile, che verranno varate dal governo a giugno. Riforme di cui si parla da venti anni senza che nessuno le abbia fatte. Grazie à grandissimo successo di Renzi possiamo fare quello che non è stato possibile fare in questi anni. E poi c'è la credibilità del governo in economia, a partire dal lavoro di Padoan, che promuove un consolidamento fiscale intelligente".

E sul Semestre di Presidenza ormai alle porte, il Sottosegretario sottolinea: "Vogliamo usare il semestre per parlare di politica industriale, della "garanzia giovani", dell'energia che deve essere al centro delle priorità e soprattutto vogliamo una revisione della "strategia 2020", per avere politiche mirate su crescita e competitività. E' questo che intendiamo come nuova politica economica europea, oltre a politiche più flessibili che incoraggino le riforme dei paesi che hanno cominciato a farle, come noi e come Valls (il premier francese, ndr) in Francia".

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