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Frodi nell'UE, cooperazione Italia-Serbia

26 ottobre 2015

5-7 ottobre 2015%2C visita studio SerbiaSi è svolta a Roma, dal 5 al 7 ottobre 2015, la "Study Visit on the Fight Against the Counterfeiting of the euro" di tre funzionari di Polizia della Serbia, promossa dalla "Missione OSCE in Serbia" (che ha partecipato all'evento attraverso due delegati) e dal Ministero dell'Interno di Belgrado nonché finanziato con fondi dell'Ufficio "TAIEX" della Commissione europea.

L'organizzazione della visita è stata curata dal Nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi nei confronti dell'Unione Europea, che opera all'interno del Dipartimento per le Politiche Europee.

L'obiettivo del partenariato è stato quello di rafforzare la cooperazione tra gli organismi della Serbia e le principali autorità italiane preposte alla prevenzione ed al contrasto delle frodi al bilancio dell'Unione Europea e della contraffazione. La Serbia ha, infatti, recentemente iniziato i negoziati per l'adesione all'Unione Europea e una delle finalità da raggiungere sarà, in particolare, quella di aprire una struttura centrale di coordinamento antifrode (cd Anti Fraud Coordination Service - AFCOS) simile al Comitato lotta antifrode nazionale (COLAF).

5-7 ottobre 2015%2C visita studio SerbiaÈ stato illustrato ai rappresentanti della Serbia il peculiare ed efficace modello antifrode nazionale che è riconosciuto, anche dalla Commissione UE, come vera e propria "best practice" a livello europeo. Ai fini della più ampia panoramica delle attività italiane a tutela del bilancio dell'UE, sono state altresì svolte visite presso il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari.

Il Capo del Dipartimento per le Politiche Europee, Diana Agosti, nel ringraziare della visita i rappresentanti della Missione OSCE, ha vivamente auspicato ulteriori occasioni di collaborazione tra gli organismi antifrode di Italia e Serbia e ha evidenziato il costante sforzo compiuto negli ultimi anni dal  COLAF per accrescere i progetti di partenariato anche con Paesi in "preadesione", nella certezza che la condivisione delle "best practices" nazionali possa rappresentare un valido strumento nella prevenzione e nel contrasto alle frodi a danno del budget europeo.

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