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Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE)

14 dicembre 2015

Il Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) si è riunito lunedì 14 dicembre 2015 alle ore 10 presso la Sala Riunioni Affari Regionali - salone Palazzo Cornaro, sotto la presidenza del Sottosegretario per le Politiche e gli Affari Europei, Sandro Gozi.


Hanno partecipato alla riunione i Vice Ministri all'Interno, Filippo Bubbico, e alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero, e i Sottosegretari alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, all'Economia e alle Finanze Paola De Micheli, ai Beni e alle Attività Culturali e Turismo Ilaria Borletti Buitoni e alle Riforme Costituzionali e Rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto.

Relazione programmatica 2016

Il Comitato ha approvato la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’UE per il 2016 che sarà ora presentata in Consiglio dei Ministri prima della sua trasmissione al Parlamento entro il 31 dicembre, come previsto dall’art.13 della legge 234/2012. 
 
La Relazione contribuisce a migliorare il dialogo tra Governo e Parlamento per garantire una sempre più sistematica ed efficace partecipazione del Paese alle politiche dell’Unione Europea e a favorire l’attività di indirizzo e controllo con cui il Parlamento partecipa alla fase di formazione della normativa europea.

Strategia sulla riforma degli appalti pubblici

Il Comitato ha approvato il documento sulla Strategia sulla riforma degli appalti pubblici in Italia, elaborato dal gruppo di lavoro, attivato su richiesta della Commissione europea nel 2014, e coordinato dal Dipartimento per le politiche europee, d’intesa con il Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi, e composto dalle amministrazioni ed autorità con competenze nel settore.
 
Si tratta di un esercizio innovativo, frutto di un coordinamento italiano e di un dialogo costante con la Commissione europea, che ha prodotto un vero e proprio piano d’azione finalizzato a migliorare il funzionamento di un settore.
 
La Strategia individua le criticità del sistema degli appalti pubblici in Italia e propone soluzioni per superarle: in particolare, un quadro normativo più chiaro e semplificato, stazioni appaltanti più efficienti e professionali, gare più semplici e trasparenti, maggiore apertura alla concorrenza, soprattutto nel settore delle concessioni e dei servizi pubblici locali, sistema dei controlli più coordinato ed efficiente. 
 
Il CIAE ha inoltre deciso di istituire una “cabina di regia”, che assicurerà una governance unitaria del sistema complessivo delle politiche degli appalti pubblici e che sarà incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Politiche migratorie

Il Comitato ha proceduto ad un aggiornamento della situazione sull'attuazione dell’agenda europea per la migrazione a seguito del vertice de La Valletta dell’11-12 novembre e in vista del prossimo Consiglio europeo. 
 
Il CIAE ha dato mandato al Comitato Tecnico di Valutazione (CTV) di avviare una riflessione sugli scenari che potrebbero aprirsi in caso di avvio della revisione del regolamento di Dublino e di studiare le proposte che l’Italia potrebbe avanzare in materia.

Referendum britannico

Il CIAE ha avuto uno scambio di vedute in vista del vertice europeo di febbraio 2016 sui contenuti della lettera inviata lo scorso 10 novembre da Primo Ministro britannico David Cameron (negoziato Regno Unito – Unione Europea), dando mandato al  CTV di approfondire gli aspetti tecnici, in particolare quelli relativi alla competitività e alla libera circolazione.

Procedure di infrazione

Il Comitato si è confrontato su alcune delle procedure di infrazione a carico dell'Italia sulle quali è necessario un intervento urgente.  In particolare, il caso del trattamento delle acque reflue urbane che scaricano nelle cosiddette “aree normali”, su cui il Ministero dell'Ambiente ha comunicato di volersi avvalere del potere sostitutivo nominando appositi commissari straordinari. In merito all’infrazione aperta dalla Commissione sul caso Xylella fastidiosa in Italia, il Comitato promuoverà un ulteriore approfondimento fra gli Enti coninvolti subito dopo l’imminente sentenza del TAR del Lazio.

Infine, sulla non corretta attuazione del Regolamento UE EURODAC sul rilevamento delle impronte digitali dei  cittadini che fanno ingresso irregolare alla frontiera esterna, si è avuto uno scambio di vedute sui prossimi passi da intraprendere in vista della risposta da dare alla Commissione europea entro il 10 febbraio 2016.

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