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Comunicare in Europa: sicurezza e public diplomacy

L'Aia

dal 25 maggio 2016 al 27 maggio 2016

Due i temi principali al centro dell'agenda dei "comunicatori europei" del Club di Venezia: la sicurezza e la public diplomacy. La sessione plenaria primaverile si è tenuta all'Aja, presso la Societeit de Witte, il 26 e 27 maggio 2016, nel quadro del semestre di presidenza olandese della UE.

La prima giornata si è aperta con il saluto di Jozias van Aarsten, sindaco della città dell'Aja ed ex ministro degli Esteri olandese, e l'intervento di Tom van Dijk, politologo e consulente indipendente del servizio d'informazione del governo olandese, sulle tendenze della opinione pubblica in Europa.

Stefano Rolando, fondatore e presidente del Club di Venezia, ha ricordato nel suo intervento introduttivo il filosofo Baruch Spinoza, vissuto all'Aja nel 1600 e per molti versi precursore dell'Illuminismo, che "non era propriamente un comunicatore, ma fu il pioniere di una saggia lettura dell'avvenire della società europea".

Erik den Hoedt, direttore del Servizio di comunicazione del governo olandese, ha quindi illustrato il programma del semestre di presidenza centrato sui temi della comunicazione nel campo della sicurezza e della public diplomacy.

Il tema della sicurezza sociale è stato affrontato in due riprese, il primo e il secondo giorno dell'incontro, da un panel di esperti dei governi belga (Centro di crisi nazionale), francese (Dipartimento per l'analisi dei media e dei social), lettone (Comunicazione), olandese (Sicurezza e contro-terrorismo) e di rappresentanti delle istituzioni UE, della Konrad Adenauer Foundation e dell'agenzia indipendente The Democratic Society.

La strategia e la pianificazione della comunicazione del governo britannico riguardo all'imminente referendum sulla permanenza del Regno Unito nel quadro UE sono state presentate nei dettagli da Jessica Pearce, responsabile delle campagne presso il Prime Minister's Office & Cabinet Office Communications (UK).

I problemi e le insidie della comunicazione nei processi migratori, soprattutto riguardo ai rifugiati, sono stati al centro dell'intervento di Hans De Brujin (docente di Public Administration/Organisation and Management, Delft University, Olanda) che ha applicato la teoria del "framing". I partecipanti sono stati coinvolti nella visione e commento di casi vissuti da prestigiosi rappresentanti della politica internazionale e nella dimostrazione pratica di framing ben gestiti o mal gestiti, animata dal vivo da un gruppo di attori secondo le indicazioni dei congressisti. 

La seconda giornata di lavori è stata invece dedicata alla riflessione su "Public and Digital Diplomacy", ossia sulla trasformazione strutturale dell'azione diplomatica internazionale, che è passata da un'età della discrezione e della segretezza ad una stagione in cui la comunicazione digitale svela molte cose. L'introduzione è stata affidata a Jan Melissen (Università di Antwerp e Leiden) mentre Tina Israelsson, Ufficio di comunicazione del governo svedese, ha tenuto una relazione sull'attività di coordinamento che da 20 anni mette in rete tutte le ambasciate della Svezia con un investimento tecnologico e informativo fortemente orientato alla digitalizzazione. Sul tema, sono stati presentati contributi anche dei delegati di Spagna, Olanda e Polonia.

Al termine della riunione, è stato annunciato che la sessione plenaria autunnale si svolgerà a Venezia il 10 e 11 novembre 2016 e verterà sul tema dei 30 anni del Club nel quadro dei 60 anni dei Trattati di Roma che ricorreranno nel 2017.

club di venezia

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