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Lavoro, nessuna discriminazione in base a nazionalità. Neppure nello sport

13 novembre 2012

Non ci può essere limitazione nell'impiego di lavoratori europei in paesi diversi da quelli di origine. Anche nel caso di attività sportive svolte professionalmente.

In Francia, la federazione di pattinaggio ha introdotto nel giugno scorso un nuovo regolamento che stabilisce un numero massimo di tre giocatori stranieri, comunitari e non, impiegabili nel corso di un incontro di hockey su pista. La nuova disposizione (art. 123, par. 4) dispone:  «Joueurs étrangers: Dans toute compétition officielle, nationale, inter-régionale, régionale ou départementale, un club ou une région, ne pourra aligner sur chaque feuille de match plus de 3 joueurs de nationalité étrangère (peu importe leu nationalité).»

Un atleta italiano che risiede in Francia e ha un contratto con il club SCRA Saint Omer si è rivolto al SOLVIT preoccupato di perdere il lavoro. Infatti, ci spiega, nella squadra ci sono quattro giocatori di nazionalità diversa da quella francese: due italiani, un portoghese e uno spagnolo. Tutti temono possibili conseguenze per la loro attività per effetto della nuova regola.

Il segretario del club francese in una lettera inviata alla French Roller Sports Federation ha ricordato come "i quattro atleti sono molto apprezzati per la loro professionalità e l'attaccamento alla squadra e il loro augurio è di poter continuare a praticare lo sport che amano e per il quale hanno dimostrato un indubitabile talento".

L'atleta di hockey può essere considerato a tutti gli effetti considerato un "lavoratore" che, in qualità di cittadino europeo, ha il diritto - come sancito dall'art. 21 del Trattato dell'Unione Europea - di muoversi e risiedere liberamente all'interno del territorio degli Stati Membri dell'UE. Non solo: l'art. 18 del Trattato proibisce ogni discriminazione di trattamento sulla base della nazionalità.

SOLVIT Italia e Francia hanno contattato le autorità transalpine sollevando la questione e il profilo discriminatorio che si andava creando con le nuove regole. La French Roller Sports Federation ha quindi deciso di tornare sui propri passi e stabilire che l'articolo in questione non venga applicato per la stagione 2012-2013. Sarebbe allo studio un nuovo regolamento conforme al diritto dell'Unione Europea e sarà presentato alla prossima assemblea generale della Federazione francese.

Solvit
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